Pesche e albicocche italiane, bilancio positivo per l’export

Guidi (Apofruit): “Concorrenza estera meno aggressiva. Adesso sotto con susine e uva da tavola”

Pesche e albicocche italiane, bilancio positivo per l’export

Con l’inizio di settembre è tempo di tracciare un primo bilancio sulla campagna export delle drupacee italiane. A fare il punto è Marcello Guidi, responsabile del mercato estero di Apofruit Italia, che sottolinea come la stagione, pur non essendo ancora conclusa, abbia già evidenziato dinamiche chiare.
“Dal punto di vista commerciale – spiega Guidi – la campagna è andata bene fino al 10-15 agosto, soprattutto per pesche e nettarine. Nelle ultime due settimane abbiamo registrato un livellamento dei consumi e una maggiore competizione tra gli areali del Nord, a cui si aggiunge la preferenza dei mercati esteri per calibri piccoli, mentre oggi la disponibilità è più orientata su pezzature sostenute. Nel complesso, però, il più è fatto e confidiamo di chiudere senza grossi affanni”.

I mercati di riferimento
La Germania si conferma primo sbocco per le drupacee italiane, dove Apofruit ha rispettato le programmazioni nonostante un calo stimato del 20-30% delle forniture, causato da gelate e patologie come la Monilia, favorite da un clima più umido e dalla scarsità di principi attivi efficaci. “In seconda posizione – continua Guidi – c’è il Regno Unito, dove la Spagna resta il punto di riferimento e noi abbiamo svolto un ruolo soprattutto integrativo. Positivo il riscontro dalla Scandinavia, costante per pesche e nettarine, mentre più marginale per le albicocche, la cui campagna si avvia alla conclusione in modo piuttosto lineare”.
L’andamento complessivo è stato favorito anche da una concorrenza estera meno aggressiva rispetto ad altri anni. “La Spagna è stata presente ma con una pressione accettabile, lo stesso vale per Grecia e Turchia, che non hanno messo in campo le consuete offerte a prezzi stracciati, soprattutto sulle albicocche”.

Focus sulle susine
Stagione ancora da decifrare sul fronte delle susine: “Le prime varietà hanno avuto un buon avvio, con un rallentamento nelle ultime due settimane. Ora però entriamo nel vivo con le cultivar autunno-invernali, come l’Angeleno, che si commercializza fino a dicembre. Su questo prodotto notiamo già un buon interesse da parte dei nostri clienti europei: pezzatura e colore sono in linea con le aspettative”.
 

Uva da tavola tra luci e ombre
Per l’uva da tavola, la campagna è partita bene a luglio, sia per le bianche che per le rosse e le nere. “Da inizio agosto – osserva Guidi – il mercato è però diventato più pesante sulle uve bianche, complice un incremento produttivo del 20-30% non solo in Italia ma anche in Spagna, a cui si aggiungono consumi estivi meno brillanti. La fase più critica la stiamo attraversando ora, ma settembre sarà il mese della svolta e contiamo di difenderci bene con le varietà più pregiate (Autumn Crisp, Allison, Timco e Scarlotta)”.

Le prospettive per Dulcis
In chiusura, Guidi accenna anche a Dulcis, la varietà di kiwi verde sviluppata da New Plant in collaborazione con le Università di Udine e Bologna e prodotta in esclusiva da Apofruit Italia, Agrintesa-Alegra e Orogel Fresco. “Quest’anno, grazie a volumi in crescita, abbiamo la possibilità di sondare i mercati esteri. Le prospettive sono interessanti, sia per l’apprezzamento che la varietà sta suscitando grazie alle sue qualità organolettiche, sia per uno scenario reso favorevole dalle scorte ridotte di Hayward. Ci sarà tempo per approfondire, ma i segnali sono incoraggianti”.

Foto apertura: Marcello Guidi, responsabile del mercato estero di Apofruit Italia