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Coop Sole racconta l’estate: drupacee e meloni in crescita, peperoni in affanno
Pietro Ciardiello: “Caldo estremo e piogge anticipate hanno condizionato i raccolti”

L’estate 2025 sarà ricordata come una stagione dai due volti: un inizio rovente, con temperature record a giugno e nelle prime settimane di luglio, seguito da piogge precoci ed eventi meteo estremi che hanno inciso sulla campagna dell'ortofrutta italiana. A raccontarlo è Pietro Ciardiello, direttore di Coop Sole, storica azienda campana che anche quest’anno ha affrontato le sfide del clima con determinazione.
“Il caldo eccezionale di inizio stagione – spiega Ciardiello – ha messo in difficoltà soprattutto gli ortaggi in serra. Poi, le piogge di luglio hanno ulteriormente complicato le cose. Come sempre, il nostro settore paga un prezzo alto alle oscillazioni climatiche”.
Tra gli ortaggi, i peperoni sono stati i più colpiti dagli sbalzi termici. “A fine giugno le piante erano in sofferenza – racconta il direttore – e per il prodotto in serra è stato difficile. Solo nelle ultime settimane abbiamo ritrovato una certa regolarità, sia dal punto di vista agronomico che commerciale. Nonostante questo, continueremo a investire: i peperoni restano per noi una coltura strategica su cui vogliamo crescere”.

Diversa la situazione per i meloni, che hanno beneficiato del caldo iniziale, che ha spinto vendite e consumi, anche se l’andamento commerciale è proseguito poi a fasi alterne a causa delle sensibili variazioni climatiche. “Nel complesso, comunque, la stagione è stata più che buona – afferma Ciardiello –. Di fatto, registriamo una crescita a volume del 20%, dovuta soprattutto alla forza trainante del prodotto Bio. Così che, dopo le fragole, il melone non solo si conferma come uno dei prodotti di punta della cooperativa ma anche referenza che rinsalda il trend positivo degli anni precedenti.

Accanto ai meloni, le pesche hanno guadagnato un ruolo sempre più importante. Quest’anno la produzione è cresciuta del 15-20% e la qualità ha premiato la cooperativa. “Siamo molto soddisfatti – sottolinea Ciardiello – soprattutto per le percoche, da sempre una nostra piccola perla. Anche se i quantitativi non sono stati abbondanti, i risultati commerciali ci hanno soddisfatto”.

Buone performance anche per le susine, nelle diverse varietà europee – bianche, rosse e black – che hanno confermato il loro potenziale. Particolarmente significativo il riscontro per quelle biologiche. “Il segmento bio ci interessa molto – conclude Ciardiello – e stiamo selezionando varietà più adatte alla coltivazione biologica per offrire al mercato frutti di qualità, sostenibili e competitivi”.
