Campagna pesche e nettarine, in Romagna il bilancio è positivo ma senza exploit

Zavoli (Consorzio Agribologna): “Mercato vivace fino a Ferragosto, poi la flessione”

Campagna pesche e nettarine, in Romagna il bilancio è positivo ma senza exploit

La campagna delle pesche e nettarine in Romagna si avvia verso la conclusione e tra i produttori prevale una moderata soddisfazione. A confermarlo è Stefano Zavoli, agricoltore di Poggio Torriana (RN), socio del Consorzio Agribologna: “Fino alla scorsa settimana l’andamento commerciale è stato più che positivo, ma da Ferragosto a oggi il mercato si è fatto più fiacco. A questo si è aggiunta una maggiore competizione da Piemonte e Sicilia, che ha portato a una flessione delle quotazioni: nulla di drammatico, ma non credo che da qui a metà settembre, quando per noi terminerà la campagna, ci saranno altri exploit”.

Il bilancio resta dunque positivo sul fronte dei prezzi, anche se da leggere alla luce dello scenario produttivo: “In media nell’areale romagnolo è mancato circa il 30% del prodotto – spiega Zavoli – e l’aumento delle quotazioni ha in parte compensato i maggiori costi derivanti dal calo delle rese. Diverso il discorso per le varietà precoci, sempre più penalizzate da basse produzioni e calibri poco remunerativi, motivo per cui la tendenza è ormai quella di puntare sulla seconda parte della stagione”.

Guardando alle macrotendenze, il produttore segnala una riduzione delle pesche rispetto alle nettarine: “È l’effetto degli espianti che si sono susseguiti negli ultimi anni”. In generale, comunque, quest’anno si è beneficiato della scarsa concorrenza del prodotto spagnolo, fatta eccezione per alcuni momenti di luglio.

Dal punto di vista fitosanitario, invece, la stagione non è stata semplice: “Le piogge e l’umidità hanno favorito la diffusione della Monilia, che ha rappresentato la principale preoccupazione per molti produttori romagnoli. È un avversario che conosciamo bene e sappiamo come gestire, ma resta un problema. Un’altra criticità, seppur non paragonabile a quella riscontrata sull’albicocco, è arrivata dalla forficula, che - complice un clima più mite negli ultimi anni - ha intensificato gli attacchi”.

Zavoli solleva anche un tema più ampio, legato alla filiera: “I ricarichi tra produzione e vendita risultano spesso importanti e questo non favorisce i consumi, soprattutto in una fase in cui l’arrivo di altre referenze stagionali – dall’uva da tavola alle susine, fino alle prime pomacee – accresce la competizione su un consumatore che, di ritorno dalle ferie, si ritrova con minore capacità di spesa”.
Una leva importante, sottolinea il produttore, resta la valorizzazione dei prodotti a marchio: “La Pesca e Nettarina di Romagna IGP si conferma un volano fondamentale, sempre più apprezzato dalla distribuzione per la capacità di fidelizzare il cliente con un prodotto riconoscibile e di qualità. Un presupposto che ci spinge a continuare a investire in una coltura che, in Romagna, può ancora giocare un ruolo da protagonista”. (bf)