Il meglio di IFN
Susine, calano i consumi interni, ma l’export vola
Prezzi al dettaglio in forte crescita nell’ultimo biennio

Consumi in calo a volume ma in crescita a valore, export in buona salute e una stagionalità che non ha eguali tra le drupacee. Le susine si confermano protagoniste del comparto in questo momento, con vendite che si spingono fino a novembre. È quanto emerge dal Monitor Ortofrutta di Agroter, che fotografa le tendenze di un mercato sta entrando nel vivo della campagna commerciale.
Produzione stabile, bene l’export
Sul fronte produttivo, i dati ISTAT – pur con le consuete imprecisioni – delineano un quadro di stabilità: la superficie coltivata a susine si mantiene, infatt, attorno agli 11-12 mila ettari, con una produzione che negli ultimi tre anni si è attestata tra le 160 e le 180 mila tonnellate. Emilia-Romagna e Campania restano i poli di riferimento del comparto a livello nazionale.

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Più chiara l’analisi a livello commerciale, che evidenzia un 2024 da record nell’ultimo quinquennio. Le esportazioni hanno raggiunto i 70 milioni di euro a valore e 45 mila tonnellate a volume, superando ampiamente l’import e determinando un saldo commerciale decisamente positivo: +47 milioni a valore e circa +30 mila tonnellate a volume. La Germania si conferma primo mercato di sbocco, ma performa molto bene anche il Regno Unito e, a maggiore distanza, l’Austria.
Rapportando i volumi esportati a quelli complessivamente prodotti emerge un dato significativo: oltre un quarto della produzione nazionale di susine varca i confini. Si tratta della percentuale più elevata tra tutte le drupacee, a conferma della forte vocazione all’export che caratterizza questo prodotto.
Consumi: volumi in calo, volano i prezzi
Sul fronte dei consumi, l’analisi degli ultimi cinque anni mostra un arretramento, dopo il picco raggiunto nel 2022, con volumi tornati ai livelli del 2020. A soffrire maggiormente è il dettaglio tradizionale, che ha perso oltre 20 punti percentuali di quota, mentre il discount ha tenuto meglio e negli ultimi due anni si è stabilizzato. Sul fronte dei prezzi, invece, si registra una crescita media del 15% nel biennio, con un incremento più marcato nel canale discount (+21%).

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Allargando lo sguardo all’ultimo decennio, il canale Iper+Super evidenzia un calo netto dei consumi a volume tra il 2019 e il 2020, una ripresa nel 2022 – comunque senza superare i livelli pre-pandemia – e una nuova contrazione negli ultimi due anni. In compenso, i prezzi hanno messo a segno un rialzo di oltre 30 punti percentuali rispetto al 2019, mantenendo così il trend a valore in territorio positivo. Un andamento che trova spiegazione sia nell’inflazione che ha colpito trasversalmente il comparto frutticolo nell’ultimo biennio, sia in un progressivo processo di qualificazione del prodotto italiano, sempre più presente nelle linee premium della distribuzione e valorizzato con listini più elevati.

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Stagionalità: presente tutto l’anno con picco in autunno
La disamina della coltura si chiude con l’analisi della stagionalità delle susine nel canale Iper+Super, da cui emergono spunti interessanti. Le susine, infatti, risultano presenti a scaffale durante tutto l’anno, anche se tra dicembre e maggio la quota resta marginale e non supera il 2%. Si confermano però la drupacea con la stagionalità più lunga, grazie all’alternanza tra prodotto nazionale e importazioni. A distinguere il comparto è soprattutto la performance autunnale: un terzo delle vendite si concentra a settembre, il 15% a ottobre e il 6% a novembre, trainata in larga parte da varietà a elevata conservabilità come l’Angeleno. (bf)

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