Melone: la campagna riparte con fiducia, dopo una primavera incerta

Tanti spunti dal confronto tra produttori e distributori durante la diretta IFN di ieri

Melone: la campagna riparte con fiducia, dopo una primavera incerta

Dopo un avvio rallentato da una primavera instabile e da consumi sottotono, la campagna del melone 2025 mostra segnali di ripresa nel mese di maggio. A confermarlo è il rinnovato ottimismo dei produttori siciliani, soddisfatti per l’andamento osservato finora. Una partenza che lascia ben sperare per il prosieguo della stagione, con l’ingresso sul mercato del prodotto coltivato in serra proveniente dal Nord Italia proprio in queste giornate.
Il meteo, da sempre alleato o temuto nemico della filiera ortofrutticola, si conferma elemento chiave per il melone, tra i prodotti più “meteopatici” del comparto. Proprio le condizioni climatiche poco favorevoli potrebbero aver influito negativamente sulle allegagioni in alcune aree del Centro-Nord, ma ciò non sembra frenare la fiducia dei produttori.
Un contributo importante alla tenuta del comparto arriva anche dall’export, che continua a registrare performance positive. In particolare, il prodotto italiano sta guadagnando terreno sui mercati esteri grazie alle defaillance della Spagna e, all’elevato standard qualitativo raggiunto dalle produzioni nazionali.

Questi i principali spunti emersi durante la diretta social andata in onda ieri sui canali di IFN e dedicata al melone, frutto simbolo dell’estate ormai alle porte. A fare il punto sull’andamento della campagna, alcuni protagonisti della filiera: Bruno Francescon, presidente dell’OP omonima, Marco Lotta, responsabile commerciale de L’Orto di Eleonora, Domenico Raneri, presidente del Consorzio Mundial, e Gianni Spinetti, titolare di TOP Melon. Dal versante della distribuzione, sono intervenuti Giordano Giorgi, category ortofrutta di Conad PAC2000A, e Lorenzo Trovato, product manager MDD Freschissimi/Surgelati di Crai Secom/Food 5.0.

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In apertura della puntata, come di consueto, il nostro direttore Roberto Della Casa ha tracciato il quadro generale del comparto, soffermandosi in particolare sull’andamento dei consumi nella fase iniziale della stagione.
La campagna – ha spiegato –  non è partita sotto i migliori auspici: sia marzo che aprile hanno registrato un calo significativo, sia in termini di volumi che di valore. Un andamento influenzato dal clima instabile e da una domanda poco reattiva. Tuttavia, nelle prime settimane di maggio si intravedono segnali di ripresa, con una crescita sia del valore che delle quotazioni. Un miglioramento ancora parziale, che non basta a colmare il gap accumulato nei primi mesi dell’anno, ma che rappresenta comunque un segnale incoraggiante per il prosieguo della stagione”.

Una visione condivisa anche da Lorenzo Trovato: “Dal primo approccio in campagna abbiamo registrato un avvio in salita: marzo e aprile sono stati mesi complicati. Avevamo buone aspettative per aprile, grazie alla Pasqua alta, ma le piogge persistenti hanno penalizzato il consumo e il melone non ha avuto il riscontro sperato”.
“Con maggio – ha aggiunto – la situazione è migliorata: i consumi hanno iniziato a muoversi, anche se il meteo, a differenza di altri anni, non ha giocato a favore. Siamo comunque in linea, o leggermente sopra, rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo ci fa ben sperare: con l’ingresso sul mercato del prodotto del Nord, potremmo assistere a una stagione più brillante e performante rispetto a quella dello scorso anno. Resta però il fatto che, fino ad oggi, le condizioni climatiche hanno rappresentato un freno significativo”.

Nonostante le difficoltà registrate nei mercati del Nord, la campagna del melone siciliano si avvia alla conclusione con un bilancio decisamente positivo.“La stagione è andata bene – ha evidenziato Domenico Raneri – grazie a condizioni climatiche favorevoli che hanno evitato la concentrazione della produzione in brevi finestre temporali. Questo ha permesso di mantenere un andamento commerciale lineare, ideale per garantire una buona stabilità dei prezzi”.
Le quotazioni, infatti, si sono mantenute su livelli soddisfacenti dall’inizio della campagna fino ad oggi. Con la fase finale ormai alle porte, i produttori non si aspettano sorprese: “Ci avviamo alla chiusura nel giro di pochi giorni e ci sono tutte le condizioni perché anche questa fase conclusiva confermi l’andamento positivo riscontrato finora”.

Proseguendo il viaggio lungo la Penisola, in Umbria Gianni Spinetti, ha condiviso le sue previsioni per la campagna in corso. “Al momento stiamo osservando basse allegagioni nelle coltivazioni in serra e nei tunnellini, una conseguenza diretta delle piogge frequenti e degli sbalzi termici che hanno caratterizzato le ultime settimane nel nostro areale, così come in molte altre zone”.
Nonostante le difficoltà climatiche, Spinetti non prevede cambiamenti significativi rispetto agli anni precedenti: “Per quanto ci riguarda, la produzione resta stabile. Siamo ormai da tempo su un equilibrio che non richiede aumenti: il nostro magazzino e il personale sono già impiegati al massimo della capacità”.
L’imprenditore ha infine rimarcato l’importanza di coltivare in aree realmente vocate: “Negli ultimi anni si è spesso piantato melone in zone poco adatte, al contrario della nostra, dove l’elevata escursione termica tra il giorno e la notte ci consente di ottenere una qualità eccezionale. Ed è proprio questa qualità il presupposto fondamentale per ottenere risultati soddisfacenti sul mercato”.

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Tornando ai dati di mercato, i consumi di melone mostrano segnali incoraggianti. “Nel 2024 registriamo un +7% rispetto al 2020, anno di riferimento, e ciò che sorprende è che supermercati e ipermercati hanno performato meglio dei discount, evento piuttosto raro”, ha sottolineato Roberto Della Casa.

Un trend confermato anche da Giordano Giorgi di Conad PAC2000A: “Per noi il mercato cresce del 6% a volume. Stiamo puntando molto sulla qualità, cercando di elevare l’intero segmento, non solo con il retato classico ma anche con altre varietà, come il liscio, il Piel de sapo e il gialletto, quest’ultimo in forte crescita grazie alla sua dolcezza. Vogliamo farne un frutto goloso, lavorando sull’aspetto organolettico”.

Marco Lotta, responsabile commerciale de L’Orto di Eleonora, ha rilanciato il tema della segmentazione: “Il mercato è sempre più ricettivo verso varietà considerate di nicchia, come il melone Piel de sapo, oramai autoctono in Sardegna ma apprezzato anche nel Nord Africa. Ora si sta diffondendo anche nel resto d’Italia, a dimostrazione del suo potenziale. Stanno emergendo anche innovazioni come il Majores, un mini Piel de sapo, e il Corallo, un ibrido tra Piel de sapo e retato, che coniuga buccia verde e polpa arancione. Tutte proposte che arricchiscono l’offerta e intercettano nuovi gusti”.

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È chiaro come l’offerta italiana stia diventando sempre più competitiva, come confermano anche i dati sull’import-export. “Nel 2024 il saldo commerciale è stato decisamente positivo – ha spiegato il direttore Roberto Della Casa – e l’Italia si conferma un paese esportatore di meloni. Ben 30 delle 40 mila tonnellate vendute all’estero sono destinate a tre mercati principali: Germania, Austria e Svizzera”.

Un quadro approfondito da Bruno Francescon, presidente dell’omonima OP: “Probabilmente siamo i maggiori esportatori di melone in Italia. I risultati positivi delle ultime campagne sono legati anche alle difficoltà climatiche della Spagna, in particolare nelle aree di Murcia e Castilla-La Mancha, che hanno spinto molte catene europee a programmare con noi italiani fin dall’inizio della stagione, non più solo all’ultimo momento”.
Francescon ha poi evidenziato la capacità del territorio mantovano di gestire le avversità climatiche: “Nel 2024, nonostante le piogge eccezionali – 700 mm in pochi mesi – abbiamo perso solo il 30% della produzione, e il resto era comunque di ottima qualità. Questo grazie a un’efficiente rete idraulica storica che ci permette di affrontare bene gli eccessi idrici. La qualità, del resto, è ciò che più ci chiedono i mercati del Nord Europa, e oggi siamo in grado di garantirla con continuità”.

La diretta è proseguita toccando numerosi altri temi, che approfondiremo nelle prossime edizioni. Se però non vuoi aspettare, puoi rivedere l’intero intervento nel video qui sotto: