Mele e kiwi tirano la volata, le pere sorprendono: export ortofrutta in forte ripresa

Il primo trimestre 2025 segna un'inversione di tendenza rispetto al 2024: +12 % a valore + 7% a volume

Mele e kiwi tirano la volata, le pere sorprendono: export ortofrutta in forte ripresa

Il primo trimestre 2025 mostra segnali incoraggianti per il commercio estero dell’ortofrutta italiana. Infatti, secondo le ultime analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter, tutti i principali indicatori aggiornati al mese di marzo registrano un andamento positivo, delineando un’inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il saldo commerciale torna in attivo sia in termini di volume, con un avanzo di 10 mila tonnellate, sia a valore, con un incremento superiore a 300 milioni di euro. Una performance che segna un cambio di passo rispetto allo scorso anno, quando - soprattutto sul fronte quantitativo - si erano registrate difficoltà.

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A trainare la crescita sono le esportazioni, in aumento del +12% a valore e del +7% a volume, spinte in particolare da mele e kiwi, che si confermano le punte di diamante del comparto, con tassi di crescita a doppia cifra. Dopo il quadro generale, entriamo nel dettaglio dell’analisi.

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Export: bene la frutta fresca, in difficolta quella tropicale
Dal dettaglio del saldo commerciale emerge con chiarezza il cambio di passo registrato sul fronte dei volumi, frutto del duplice effetto dell’aumento delle esportazioni e della diminuzione delle importazioni, in calo del 4%. A trainare l’export è stata soprattutto la frutta fresca, che ha messo a segno un balzo del 22%, superando nettamente gli ortaggi, cresciuti solo del +2%. In forte calo la frutta tropicale (-41%), mentre risultano stabili gli agrumi e la frutta secca.

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Anche sul fronte valoriale le esportazioni registrano un quadro ampiamente positivo, con la frutta fresca ancora protagonista (+24%), mentre la tropicale conferma il momento difficile, segnando un calo del -26%.
Passando alle importazioni, il quadro a volume è caratterizzato da una prevalenza di segni negativi, fatta eccezione per gli agrumi, che crescono di appena il 2%. Va meglio sul piano del valore, dove il dato complessivo mostra una crescita del +9%, sostenuta in particolare da frutta secca (+31%) e agrumi (+17%).

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Mele regine incontrastate del made in Italy 
Per quanto riguarda le singole specie, le mele si confermano regine dell’export ortofrutticolo a volume, superando ampiamente la soglia delle 300.000 tonnellate esportate e registrando una crescita del 21% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Ottima la performance anche del kiwi, che sfiora le 100.000 tonnellate, con un incremento del 13%.
Il vero exploit arriva però dalle pere, che mettono a segno un impressionante +183% a volume, a conferma di una stagione in forte ripresa per il comparto. Nonostante l’impennata, però, le esportazioni non riescono ancora a superare le importazioni, che risultano comunque in calo del 30%.
Tra gli agrumi, le esportazioni di arance e clementine risultano sottotono, mentre si distinguono le fragole, in crescita del 14%, verosimilmente sostenute da varietà più competitive e da una minore pressione da parte della concorrenza spagnola.
Passando agli ortaggi, le brassicacee mantengono la leadership a volume, con oltre 100.000 tonnellate esportate, in lieve aumento rispetto al 2024. Bene anche le lattughe, in crescita contenuta, e i pomodori, che mettono a segno un robusto +19%. In controtendenza le patate, le cui esportazioni a volume calano del 13%.

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Sul fronte delle importazioni, si registra un evidente rallentamento per il kiwi, così come una minore pressione dall’estero su pomodori e patate. In lieve aumento l’import di mele, ma i volumi restano contenuti e non destano particolari preoccupazioni per il mercato interno.
Anche l’analisi a valore conferma il trend positivo osservato a volume, con alcune eccellenze che migliorano ulteriormente le performance. È il caso di kiwi, arance e clementine, venduti a prezzi medi superiori, segno di un buon posizionamento commerciale. (bf)