Gli asparagi sono diventati un lusso

Concentrazione degli acquisti nelle fasce ad alto reddito e nel Nord Italia

Gli asparagi sono diventati un lusso

Quella degli asparagi è una categoria fortemente stagionale, che richiede particolare attenzione nei periodi di picco delle vendite. Tra aprile e maggio si concentra infatti fino al 65% dei volumi commercializzati. Negli ultimi anni, infatti, si sono manifestati segnali di difficoltà, accentuati dall’aumento generalizzato dei prezzi nel comparto ortofrutticolo, che ha penalizzato i consumi di un prodotto il cui valore al chilo risulta ben superiore alla media delle verdure.
L’approfondimento odierno di Italiafruit News, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio permanente YouGov Shopper, intende analizzare il comportamento d’acquisto del responsabile acquisti italiano nei confronti di questa categoria, con l’obiettivo di comprendere le dinamiche legate all’atto di acquisto in relazione ai diversi profili di shopper.

La fuga dagli asparagi: poche famiglie che li acquistano e sono sempre meno
La prima evidenza riguarda la quota relativamente bassa di famiglie che acquistano asparagi, non solo rispetto alla verdura in generale, ma anche in confronto ad altre categorie orticole. Nelle specie più consumate, infatti, la penetrazione non scende mai sotto il 50%, anzi si avvicina al totale campione per patate o pomodori, mentre per gli asparagi nel 2025 si ferma al 28,4%, in calo di ben 4,4 punti rispetto a due anni fa, a fronte di un piccolo aumento del comparto verdura (+0,6%).
Anche la frequenza d’acquisto evidenzia un trend negativo: -1% per gli asparagi, contro un +9% registrato per la verdura in generale. I soli 3 atti di acquisto medi, tuttavia, sono un dato fortemente influenzato dalla breve stagionalità del prodotto italiano, concentrata soprattutto in primavera.

Clicca qui per ingrandire

Spesa e quantità medie per acquisto: meno asparagi, ma più cari 
L’analisi dei fondamentali dell’atto d’acquisto rivela uno dei principali ostacoli al consumo di asparagi: il prezzo. La spesa media per singolo acquisto è passata da 3,66 a 4,25 euro, registrando un aumento del 16%, in netta controtendenza rispetto alla verdura, che segna una flessione del 2%. Parallelamente, anche i quantitativi medi acquistati si riducono, seppur in misura più contenuta (-9% per gli asparagi contro il -12% della verdura).
In un contesto segnato dagli effetti dell’inflazione e dal conseguente calo del potere d’acquisto, il prezzo diventa un elemento determinante. Per una categoria come quella degli asparagi, il cui costo oscilla tra i 7 e gli 8 euro al chilo in piena stagione — ben oltre la media della verdura — le scelte d’acquisto risultano inevitabilmente più ponderate.

Clicca qui per ingrandire

Quote per canale: il mercato resiste negli asparagi, ma supermercato e discount avanzano
Tra i canali di acquisto, si confermano protagonisti supermercati e discount, che detengono rispettivamente il 46,6% e il 20,4% di quota, entrambi in crescita di oltre 3 punti percentuali, ma con quote leggermente inferiori alla verdura. Rispetto alla verdura in generale, però, il mercato tradizionale continua a giocare un ruolo rilevante per gli asparagi, probabilmente grazie alla percezione di prezzi più convenienti legati a questo canale di acquisto e alla maggiore professionalità sul prodotto percepita dagli acquirenti. La sua quota sfiora il 10%, rispetto al 7,2% rilevato per la verdura, anche se registra una flessione di oltre un punto percentuale, comunque inferiore a quella della verdura (-2,1 punti).

Clicca qui per ingrandire

Quota a volume per fascia di reddito: chi guadagna di più predilige gli asparagi
Il prezzo incide significativamente sulla scelta d’acquisto, soprattutto in funzione delle disponibilità economiche. Nel caso degli asparagi, si osserva come le famiglie con reddito più elevato (alto e medio-alto) rappresentino una quota d’acquisto superiore rispetto a quanto accade per la verdura in generale. Questa tendenza si rafforza nelle fasce a reddito medio-alto, che mostrano una quota in crescita. Al contrario, le famiglie a reddito alto e basso registrano un calo, mentre quelle a reddito medio-basso aumentano la loro incidenza, segnando un’evoluzione interessante nella composizione della domanda.

Clicca qui per ingrandire

Lungo lo Stivale: polarizzazione degli acquisti di asparagi è al Nord
Chiudendo con l’analisi per area geografica, emerge una netta preferenza per l’acquisto di asparagi nelle regioni del Nord Ovest e Nord Est, superiore a quanto rilevato per la verdura in generale. Complessivamente, il Nord concentra quasi il 66% degli acquisti di asparagi (38,6% Nord Ovest, 27,2% Nord Est), a fronte di una quota di poco superiore al 50% sul totale della verdura. (bf)

Clicca qui per ingrandire