Dal campo
“Noccioleti in ginocchio, servono interventi immediati”
Cia Piemonte denuncia un calo delle rese fino al 70%

“La situazione dei noccioleti piemontesi è drammatica. Le aziende agricole che da generazioni coltivano la nocciola nelle nostre colline stanno vivendo un'ennesima stagione segnata da perdite gravissime, con cali produttivi che in alcune zone superano il 70%. È necessario dichiarare lo stato di calamità naturale e, al contempo, avviare una riflessione più ampia sulla tenuta economica e sociale delle aree interne e rurali del Piemonte”. Lo dichiara Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia Agricoltori italiani Piemonte – come riporta il Giornale del Piemonte e della Liguria – commentando i dati preoccupanti sulla campagna corilicola 2025.
Secondo l’associazione, il clima anomalo, caratterizzato da ondate di calore e lunghi periodi di siccità sin dall’inizio dell’estate, unito agli attacchi parassitari – in particolare delle cimici – ha provocato la cascola anticipata dei frutti, compromettendo drasticamente la resa dei noccioleti. Una condizione che, oltre al Piemonte, sta colpendo anche altre regioni italiane a forte vocazione corilicola, come Lazio e Campania.
“L'allarme lanciato da Fondazione Agrion – prosegue Carenini – deve tradursi in atti concreti. Oltre al riconoscimento della calamità naturale, chiediamo con forza un piano straordinario di sostegno economico alle imprese agricole danneggiate, il rafforzamento della ricerca sulle problematiche fitosanitarie e climatiche e un coordinamento interregionale per affrontare in maniera strutturale le criticità del comparto”. Il grido d’allarme arriva a pochi giorni dalla 166ª edizione della Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze, dove era stato annunciato il rialzo del prezzo della Nocciola Tonda e Gentile da 470 a 520 euro al quintale, una cifra record rispetto agli ultimi anni. (aa)
