Corilicoltura irpina in ginocchio: produzione dimezzata e danni per 10 milioni

CIA Avellino chiede lo stato di calamità e un Piano Frutta in Guscio Regionale

Corilicoltura irpina in ginocchio: produzione dimezzata e danni per 10 milioni

La corilicoltura irpina vive una delle annate più difficili di sempre. La cascola precoce, aggravata da cambiamenti climatici, parassiti e squilibri nutrizionali, ha ridotto drasticamente la produzione: ad Avellino non si supereranno le 4.000 tonnellate, con un calo medio del 50% e punte fino all’80% in molte aziende. I danni stimati arrivano a 10 milioni di euro in provincia e a 26,4 milioni a livello regionale. All’incontro convocato dall’assessore Nicola Caputo presso l’Assessorato all’Agricoltura, con la partecipazione di organizzazioni agricole ed enti di ricerca, il presidente Stefano Di Marzo ha ribadito:
«La cascola precoce non è un episodio isolato, ma la spia di una fragilità strutturale del settore. Servono soluzioni immediate e concrete, altrimenti il comparto rischia il collasso». Durante la riunione, l’assessore Caputo ha garantito la disponibilità a reperire risorse, mentre il CREA ha avviato studi scientifici per individuare le cause del fenomeno.
CIA Avellino ha presentato un dossier con richieste precise:
• riconoscimento immediato dello stato di calamità naturale con indennizzi e agevolazioni;
• adozione di un Piano Frutta in Guscio Regionale sul modello delle altre filiere strategiche;
• attivazione di un tavolo tecnico permanente;
• inclusione del comparto nocciole e castagne nell’Azione A SRG 07 CSR Campania 2023-2027 con risorse dedicate.

Di Marzo ha aggiunto: «Chiediamo chiarezza sugli interventi previsti dal Piano Nazionale Corilicolo. Non possiamo accettare che risorse preziose siano destinate solo a campagne promozionali mentre i produttori sono lasciati soli ad affrontare perdite drammatiche. È il momento di passare dalle parole ai fatti».
La provincia di Avellino, con 11.700 ettari coltivati a nocciolo e 7.900 aziende attive, rappresenta oltre il 10% della superficie corilicola nazionale. Un patrimonio che senza interventi urgenti rischia di perdere reddito, competitività e futuro. (aa)

Fonte: CIA Avellino