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Primo trimestre: verdure e Sud tengono a galla il reparto
Inflazione al 4,5%. Arance nel baratro, pomodori in crescita
Nel primo trimestre 2024 i volumi venduti nel reparto ortofrutta confermano quelli dell’anno precedente ma, grazie alla coda inflattiva di fine 2023, le vendite a valore sono in crescita. Il pareggio delle quantità, tuttavia, è stato raggiunto principalmente grazie alle verdure, unica macrocategoria in crescita, e al Sud Italia, unica area geografica in crescita. Tra le categorie, arance e mele svettano nella frutta, ma con trend a volume in flessione. Nelle verdure, la prima categoria è quella dei pomodori; questi crescono di qualche punto, mentre le patate, subito dopo nel ranking, perdono smalto.
Marzo chiude i primi tre mesi del 2024 ed è tempo di fare i primi bilanci. Le vendite a valore sono in crescita per il reparto ortofrutta di ipermercati e supermercati della Gdo (+4,4%), ma il trend è influenzato ancora dal residuo di inflazione di fine 2023; i volumi, infatti, sono di poco inferiori all’anno passato (-0,1%). Analizzando le singole macrocategorie, è chiaro come il pareggio dei volumi derivi esclusivamente dalla performance della verdura (+2,4%); difatti sia frutta (-2,4%), sia IV-V Gamma (-1,3%), sono in perdita.
Come detto, il periodo analizzato registra ancora un effetto inflattivo, misurato in 4,5 punti medi. Il dato è molto simile tra frutta (+5,5%) e verdura (+4,4%), ma sensibilmente più contenuto per IV-V Gamma (+0,9%), esasperando – ancora una volta – la crisi del segmento.
Una netta differenza, invece, si rileva a livello di vendite tra le diverse aree geografiche: il Nord Ovest è in linea con la media nazionale (-0,1%), mentre il Nord Est e il Centro flettono di qualche punto (rispettivamente -1% e -1,8%). Ne consegue che l’unica area in crescita risulta essere il Sud Italia, con una performance del +4,3% nelle vendite a quantità. Tuttavia, il suo peso relativo sui volumi complessivi nel periodo (14%) influisce limitatamente sul risultato complessivo.
Approfondiamo ora l’andamento per le singole categorie, partendo dalle prime 15 di frutta, come vendite a valore.
Le principali, in termini di venduto nel primo trimestre, sono arance e mele. Le prime mostrano una delle peggiori performance del reparto, poiché flettono del 17,7% nelle vendite a volume, con una variazione dei prezzi medi minima (le vendite a valore flettono del 15,6%). Alla seconda posizione troviamo le mele. Anche queste si riducono, ma solo del 2% a volume, a fronte di una discreta crescita dei valori (+8,6%), quindi con un aumento dei prezzi medi di circa 10 punti. Alla terza e quarta posizione, invece, troviamo due prodotti con vendite in aumento, ovvero banane (+5,7%) - certamente una delle categorie più solide, ultimamente, nel reparto - e clementine-mandarini (+7,3%). Scorrendo nel ranking, troviamo altre quattro categorie in difficoltà: fragole (-6,1% a volume), kiwi (-19,9%), pere (-23,1%) – per cui la campagna, con disponibilità di prodotto ai minimi storici, mostra i suoi effetti - e limoni (-3,2%), categoria in crisi ormai da qualche anno. Crescono, viceversa, i frutti di bosco (+2,8%), l’esotico (+0,8%) e altre categorie minori dal punto di vista dei volumi venduti.
Passiamo ora alle verdure, in cui la categoria in prima posizione in termini di venduto influenza positivamente il risultato complessivo. Parliamo dei pomodori che, nel periodo considerato, crescono di 3,5 punti a volume e del +1% a valore. Tuttavia, al secondo posto troviamo le patate, che – viceversa – flettono del 4% a quantità, ma la scarsa disponibilità di prodotto nel trimestre influisce sui prezzi medi e – quindi – anche sulle vendite a valore, che crescono sensibilmente (+14,4%). Lungo la classifica dei prodotti più venduti, poi, si alternano performance positive (come zucchine +4,1%, crucifere +5,4%, peperoni, +9,6% e altre minori, tra cui le melanzane, con la crescita a volume maggiore, +18,6%) a performance negative (insalate -5,3%, cipolle -2,8%, aromi -1,8%, carote -6,2%, carciofi -2,2% e verdure in foglia da cuocere -3,8%). In generale, però, nonostante gli alti e bassi dei diversi prodotti – molto influenzati dalla disponibilità di questi e dalle conseguenti quotazioni in vendita – il risultato generale della verdura è positivo (+2,4%) e tale da tenere a galla un reparto che fatica nelle vendite complessive.