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Una “nuova” ticchiolatura si sta diffondendo nei meleti italiani
Il suo nome è Venturia asperata e sta colpendo in particolare le varietà resistenti a Venturia inequalis
La ticchiolatura è, assieme all’oidio, la malattia fungina più importante del melo ed è provocata dall’ascomicete Venturia inequalis. Questo patogeno ha obbligato i produttori ad adottare negli anni una difesa chimica piuttosto serrata, per evitare brutte sorprese in fase di raccolta e, solo l’introduzione di nuove varietà resistenti alla ticchiolatura, ha concesso di limitare fortemente i trattamenti fitosanitari. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se fra i fitopatologi serpeggia una certa preoccupazione nei confronti di Venturia asperata, un’altra specie di ticchiolatura che si sta diffondendo nei principali areali melicoli e che attacca anche le varietà resistenti a Venturia inequalis.
Come riportato da Silviero Pachioli, in un articolo uscito recentemente sulla rivista Terra è Vita, questo patogeno fungino è stato individuato per la prima volta in Italia nel 2012, a Cesena, sulla cultivar 198/Modì (resistente alla “vecchia” ticchiolatura). Nel 2019, Venturia asperata, è stata segnalata per la prima volta anche in Alto Adige, sempre in frutteti con varietà ticchiolatura resistenti. Il Centro sperimentale di Laimburg, come scrive la ricercatrice Sabine Öttl nella rivista “Frutta e vite - Rivista specializzata del Centro di Consulenza, Vol.45”, ha svolto indagini mirate per approfondire le conoscenze su questo patogeno, comparso per la prima volta nel 2007, nei comprensori melicoli della Francia meridionale, ovviamente su cultivar ticchiolatura resistenti.
I sintomi causati da V. asperata sul frutto sono molto simili a quelli provocati da V. inaequalis, nonostante le macchie abbiano contorni meno netti e presentino una colorazione meno intensa; fino ad ora non state rinvenute macchie fogliari (altro sintomo tipico della Ticchiolatura), malgrado fossero presenti lesioni sui frutti.
I ricercatori concordano sulla motivazione alla base della diffusione di Venturia asperata, determinata dal combinato disposto di varietà resistenti e conseguenti minori trattamenti fungicidi. Infatti, da un lato, le nuove cultivar resistenti potrebbero aver creato nicchie ecologiche finora assenti nelle quali la competizione con V. inaequalis è scomparsa, e, dall’altro lato, la diminuzione del numero di trattamenti fungicidi ha favorito indirettamente la diffusione di questa nuova specie. Attualmente la malattia è stata segnalata su Gala, Inored/Story, Ipador/Giga, Bonita, Ambrosia, WA 38/Cosmic Crisp, Ariane, ecc. La presenza di varietà non resistenti a ticchiolature dimostra come la malattia fosse presente nei nostri meleti già da diverso tempo ma, evidentemente, era scambiata per la ticchiolatura classica. Adesso, invece, non ci sono più dubbi e sono necessari studi approfonditi sul suo ciclo epidemiologico e su come impostare corretti criteri di profilassi e difesa, perché V. asperata sta attaccando indistintamente tutte le varietà, a prescindere che siano coltivare in regime di lotta integrata o biologica.
Fonte foto apertura: Centro di sperimentazione Laimburg