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Aprile, reparto ortofrutta in deflazione ma volumi ancora in flessione
È la verdura a influenzare i risultati del reparto
Il primo mese completamente primaverile non giova alle vendite del reparto ortofrutta della Gdo. Ad aprile, infatti, i volumi sono in flessione, ma ciò è legato - soprattutto - alla performance delle verdure, negative nonostante una flessione dei prezzi medi, così come quelle della IV-V Gamma. Nelle quattro aree geografiche si notano ancora marcate differenze. Da una parte l’andamento del Sud, positivo rispetto al resto della Penisola, che - viceversa – si trova in perdita. A livello di prezzi medi si rileva un trend in controtendenza solo nel Centro.
Aprile si chiude con un -0,6% nelle vendite a volume per il reparto ortofrutta di ipermercati e supermercati della Gdo italiana. Il risultato complessivo, però, è figlio di un pareggio nei quantitativi rispetto al 2023 per la frutta, una flessione nelle verdure (-0,9%) e, soprattutto, una perdita di 3,1 punti nella IV-V Gamma, anche se quest’ultima influisce relativamente sui consumi complessivi del reparto.
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Le vendite a valore hanno andamenti un po' diversi rispetti ai volumi e questo dipende da effetti inflattivi differenziati per le tre macrocategorie: la frutta cresce leggermente a livello di prezzi medi (+0,6%), mentre nella verdura si registra una deflazione di 2,9 punti, ma - nonostante questo - i volumi sono in flessione. È probabile, in questo mese, che le fluttuazioni nelle quotazioni delle orticole abbiano disorientato il cliente non facendo percepire l’abbassamento dei prezzi medi, per cui senza effetti positivi sui volumi.
Nella IV-V Gamma, invece, i prezzi crescono del +2,2%, con un ritardo dell’inflazione rispetto a frutta e verdura di prima gamma, che hanno registrato una forte inflazione in quasi tutti i mesi passati.
Il reparto, complessivamente, è in deflazione di 1 punto percentuale.
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Alcune differenze abbastanza nette si riscontrano anche nell’analisi tra le diverse aree geografiche. Il Nord Ovest, infatti, è quasi in pareggio nelle vendite a volume (-0,2%), il Nord Est e il Centro flettono di quasi 3 punti, mentre il Sud continua a crescere - come rilevato anche nelle analisi precedenti - e lo fa di ben 6,5 punti.
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Quindi un’Italia che va a velocità diverse, con differenze non risibili anche a livello di inflazione: difatti, tutte le aree geografiche flettono nei trend dei prezzi medi (Sud in primis, -2,4%), a parte il Centro che cresce (+1,5%).
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