Dal campo
Scoperto il gene del pompelmo che interferisce con i farmaci
Potrebbe dare una svolta al consumo di questo agrume
Nel mondo della ricerca scientifica, una scoperta potrebbe avere implicazioni importanti anche per il settore ortofrutta, soprattutto per il comparto agrumicolo. Un team di scienziati del Volcani Center ha individuato il gene responsabile della produzione di furanocumarine nel pompelmo. Queste molecole, note per interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci, potrebbero presto essere eliminate grazie all’editing genetico, aprendo la strada a una nuova generazione di pompelmi "farmaco-compatibili".
Furanocumarine: un limite per il consumo del pompelmo
Le furanocumarine, presenti in grandi quantità nel pompelmo, sono al centro di numerosi avvertimenti medici. Queste sostanze impediscono il corretto funzionamento di un enzima intestinale responsabile della metabolizzazione di diversi farmaci, tra cui statine, antibiotici e antitumorali, causando un accumulo potenzialmente tossico dei principi attivi nell’organismo. Altri agrumi, come mandarini e arance, non presentano questo problema, una differenza che ha incuriosito i ricercatori e li ha portati a indagare sulle basi genetiche di questa caratteristica.
Attraverso l’incrocio tra pompelmi e mandarini, gli scienziati hanno ottenuto ibridi parzialmente privi di furanocumarine. Studiando il materiale genetico di queste piante, hanno identificato il gene responsabile della produzione delle furanocumarine. Questo gene codifica un enzima, la diossigenasi 2-ossoglutarato dipendente (2OGD), essenziale per la sintesi delle molecole incriminate. Nei mandarini, una versione mutata di questo gene ne impedisce il corretto funzionamento, rendendo questi agrumi "innocui" dal punto di vista farmaceutico.
La scoperta apre scenari interessanti per il settore ortofrutta. Attraverso l’editing genetico – una tecnologia ormai ampiamente utilizzata in agricoltura – si potrebbe intervenire sul gene 2OGD per bloccare la produzione di furanocumarine nei pompelmi. Questo consentirebbe di ottenere varietà di pompelmi "farmaco-compatibili", che potrebbero essere consumati senza rischi anche da chi assume determinati farmaci.
L’introduzione di pompelmi geneticamente modificati potrebbe rappresentare una svolta per i produttori e i consumatori. Da una parte, verrebbe eliminato un importante ostacolo al consumo del pompelmo, potenzialmente ampliando il mercato. Dall’altra, però, sarà necessario affrontare le sfide legate all’accettazione pubblica degli alimenti geneticamente modificati, un tema ancora divisivo.