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Frutti di bosco: +15% da gennaio, discount +48%
Mirtilli e mix trainano la categoria, ipermercati in difficoltà
I frutti di bosco si stanno distinguendo sul mercato per una performance che supera gran parte delle categorie del reparto ortofrutta, pur mantenendo ampi margini di crescita. Le vendite, infatti, mostrano un trend a doppia cifra, nonostante prezzi significativamente superiori alla media del reparto e, anche nel discount, solitamente molto attento ai prezzi di vendita, la crescita risulta straordinaria. Tra i prodotti, i mirtilli continuano a dominare, ma i mix di frutti dimostrano un particolare appeal per i clienti.
Come accennato qualche giorno fa (clicca qui per approfondire), i piccoli frutti hanno un grande potenziale, spesso ancora inespresso nei punti vendita della Gdo. Infatti, gli spazi espositivi sono di frequente limitati e poco visibili, soprattutto rispetto a categorie più consolidate nel mercato italiano o in riferimento alla medesima categoria ma in altri paesi, specialmente quelli anglosassoni. L’interesse del consumatore italiano è ormai evidente: i frutti di bosco sono diventati un “must-have” e raramente mancano sugli scaffali, salvo per rotture di stock.
Nei primi dieci mesi del 2024, la Gdo ha registrato una crescita a doppia cifra, con un incremento del +15% sia a valore che a volume, anche se con un leggero rallentamento negli ultimi due mesi e mezzo. La variazione del prezzo medio del mix è risultata trascurabile, ma il livello resta nettamente più alto rispetto alla media del reparto: 16 euro al chilo, a fronte di poco più di 3 euro al chilo per l’ortofrutta a peso imposto nel medesimo periodo (un valore che scende ulteriormente considerando anche il peso variabile).
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Analizzando i diversi canali di vendita, emerge il ruolo dominante del supermercato, che assorbe il 60% dei volumi di berries. Al secondo posto si posiziona il discount, con una quota del 24%, che sfrutta soprattutto la leva del prezzo, offrendo la categoria a un prezzo medio mix inferiore rispetto alla media (13 €/kg). Degna di nota, infatti, è la crescita significativa del discount nel comparto frutti di bosco: +48% da gennaio a ottobre, un trend decisamente superiore a quello degli altri canali. Questo risultato spicca soprattutto in confronto all’ipermercato, che registra un calo dell’1%. Nonostante l’ipermercato sia storicamente un punto di riferimento per la categoria, grazie a maggiori assortimenti e spazi espositivi, sembra dunque perdere terreno rispetto al dinamismo degli altri formati.
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Il ruolo crescente del discount emerge con ancora più forza osservando la variazione delle quote rispetto al 2023: questo canale passa dal 18% al 24% a volume nel 2024. Il dato evidenzia come il discount stia investendo decisamente nella categoria, ampliando l’assortimento con nuove referenze, come i mix, e dedicando spazi espositivi significativi, anche al di fuori del murale refrigerato, tradizionalmente utilizzato per prolungare la shelf life. La crescita della quota dei discount avviene principalmente a scapito del supermercato (-3 punti) e dell’ipermercato (-1 punto).
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Concludiamo l’analisi dando uno sguardo alle principali famiglie di prodotto vendute negli ipermercati e supermercati. Da alcuni anni il mirtillo si conferma la specie di punta, rappresentando il 60% delle vendite a valore dei frutti di bosco. Seguono i lamponi (22%) e i mix (10%), che si distinguono come la novità più interessante, grazie ai trend positivi: +11% a volume e +23% a valore, con un netto apprezzamento anche dell’offerta, approvato dai consumatori.
Nonostante la crescita dei mix, i mirtilli rimangono il pilastro della categoria, con un incremento del 9% a volume e del 12% a valore. Al contrario, lamponi e ribes registrano un calo nei volumi (-2% e -6% rispettivamente), mentre le more continuano a performare bene, segnando una crescita del +6%.
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Per quanto riguarda il prezzo medio mix, la famiglia con il maggiore volume di vendite è anche quella con più opzioni di acquisto per il cliente. I mirtilli, infatti, presentano un prezzo medio più basso rispetto alle altre famiglie di prodotto (15 €/kg), grazie anche alla presenza di più referenze, segmentate anche per fascia di prezzo. Lamponi e ribes registrano invece i prezzi medi più alti (23 €/kg), mentre i mix e le more si posizionano su livelli intermedi (19 €/kg).