Pomodoro albanese: un competitor ostico grazie al know-how italiano

«Alla merce del Belpaese può togliere quote sul mercato interno e anche in Est Europa»

Pomodoro albanese: un competitor ostico grazie al know-how italiano

Per il pomodoro made in Italy è un momento critico a causa di prezzi alla produzione molto bassi. In queste condizioni diventa critico per la filiera capire quali soon i fattori endogeni ed esogeni che condizionano le quotazioni.
Per il pomodoro, i problemi, oltre che dal clima, vengono generati anche da competitors sempre più “agguerriti”.

Come riferisce a IFN Eugenio Celeste, co-titolare dell’azienda Verde Sud, che opera sul mercato di Vittoria, il prodotto estero sta predendo sempre più piede. “L’Albania è in crescita costante, soprattutto con il grappolo, questo aggrava una situazione di certo non facile per il mercato del prodotto siciliano. Ma si sa i competitors non stanno di certo a guardare e si insinuano ovunque è possibile”. 

Infatti, l’ortofrutta albanese sta facendo progressi costanti, soprattutto per quanto riguarda il pomodoro. Tra le varietà che convincono sempre di più c’è il grappolo – come testimonia a IFN Sebastiano Vendramin, venditore dell’azienda Agricola Lusia Group - che opera a Treviso. “Il pomodoro a grappolo albanese può diventare un competitor per l’Italia soprattutto in Est Europa, dato che stanno migliorando la qualità e i prezzi sono competitivi. Il prodotto italiano è certo superiore ma non adagiamoci sugli allori”. 

Il merito di questo exploit dell’Albania lo si deve anche all'Italia. Infatti, tanti produttori albanesi hanno acquisito il know how sul pomodoro negli anni 90 nel nostro territorio. Dispongono però anche di vantaggi endogeni di ordine agronomico: i terreni nel territorio albanese sono fertili e poco stressati; inoltre, non manca la risorsa scarsa per eccellenza in questo momento: l’acqua. Anche il clima aiuta, con escursioni termiche corrette che sono imprescindibili per determinati prodotti come le solanacee.