Il Sudafrica denuncia all'OMC le misure fitosanitarie della Ue sugli agrumi

Sull'altra sponda Intercitrus sottolinea l'importanza di mantenere gli attuali parametri di controllo

Il Sudafrica denuncia all'OMC le misure fitosanitarie della Ue sugli agrumi

Il Sudafrica porta le misure fitosanitarie dell’Ue sugli agrumi davanti all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), quelle misure che la Ue ritiene necessarie per proteggere il mercato dagli insetti nocivi e dalle malattie che potrebbero minacciare le coltivazioni europee, in particolare la falsa tignola (Thaumatotibia leucotreta) e la macchia nera (Phyllosticta citricarpa). All'altra parte, Intercitrus, l'organizzazione interprofessionale agrumicola spagnola, ha richiesto un incontro con i rappresentanti del Ministero dell'Economia e del Commercio per discutere della denuncia, come riporta in una nota sul proprio sito web intercitrus.org. 

Celestino Recatalá, presidente di Intercitrus, ha chiesto il pieno supporto del governo spagnolo e delle istituzioni europee, sottolineando l'importanza di mantenere e rafforzare le attuali misure di controllo. Recatalá, infatti, ha evidenziato che nel 2023 sono state rilevate 26 spedizioni sudafricane di agrumi destinate all'Ue contaminate dalla macchia nera, un numero che descrive come “scandaloso e intollerabile”. A suo avviso, questo conferma l'efficacia delle misure adottate finora e la necessità di applicare ulteriori restrizioni per evitare la diffusione di malattie pericolose nelle coltivazioni di agrumi europee.
L’Ue, poi, ha implementato un trattamento a freddo per le arance sudafricane al fine di prevenire la diffusione della falsa tignola, offrendo comunque condizioni meno severe rispetto a quelle imposte da altri grandi importatori come gli Stati Uniti o il Giappone. Tuttavia, il Sudafrica ha deciso di contestare solo l'Ue presso l'OMC, mentre continua a rispettare le misure più stringenti degli altri paesi senza proteste.

Per quanto riguarda la macchia nera, il Sudafrica ha chiesto una riduzione delle misure di controllo, sostenendo che il clima mediterraneo non è favorevole alla diffusione della malattia. Tuttavia, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l'esperienza in Tunisia, dove la macchia nera si è diffusa dal 2019, hanno smentito questa affermazione. Uno studio dell'EFSA ha stimato che un'eventuale diffusione della macchia nera nelle coltivazioni europee potrebbe generare danni economici per oltre un miliardo di euro.
Recatalá ha invitato il governo spagnolo a esercitare una forte pressione sulle istituzioni europee, in particolare sulla Commissione, affinché vengano difese e rafforzate con determinazione le misure attuali, evidenziando le continue violazioni fitosanitarie del Sudafrica. 

In apertura: macchia nera sulle arance, fonte: Intercitrus (gc)

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