Dal campo
“I Consorzi di tutela delle Identificazioni geografiche rappresentano il futuro del settore”
Ieri sera, in un evento dedicato a Bussolengo (Verona), esperienze a confronto assieme a player della Gdo

I Consorzi delle Identificazioni Geografiche (IG) non sono solo enti di tutela, ma rappresentano un vero motore per la crescita e l’innovazione del settore. Il loro ruolo va oltre la semplice certificazione del marchio IG: sono aggregatori di produttori, promotori della qualità e facilitatori per l’accesso ai mercati nazionali e internazionali.
Questo messaggio è emerso con forza durante l’evento tenutosi ieri a Bussolengo (Verona), intitolato “Il ruolo dei consorzi di tutela: esperienze a confronto”, promosso dal Consorzio della Pesca di Verona IGP.
La serata è stata caratterizzata da un confronto tra le diverse esperienze dei Consorzi IG, tra cui Radicchio di Verona IGP, Pesca di Verona IGP, Pera Mantovana IGP, Cavolfiore Piana del Sele IGP e Uva di Puglia IGP. Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di rappresentanti della GDO, in particolare Migros e Rossetto. A conclusione, non è mancato il contributo istituzionale della Regione Veneto, che ha ribadito il sostegno a iniziative volte a valorizzare i prodotti del territorio.

Il commento dei relatori
Il lavoro dei consorzi IG è tutt’altro che semplice come nel caso della Pesca di Verona IGP dove il percorso non è stato privo di difficoltà: “Sono Presidente del Consorzio da appena due mesi – spiega Leonardo Odorizzi fra i soci di La Grande Bellezza Italiana (LGBI) – e per noi rappresenta la rinascita dopo l’ottenimento del riconoscimento nel 2008. Questa seconda giovinezza è stata resa possibile da un gruppo di giovani frutticoltori che ho l’onore di rappresentare. Sono certo, però, che non sbaglieremo. Del resto, la pesca di Verona la portiamo avanti da duemila anni e non finirà certo oggi, né domani. La sfida è impegnativa, ma siamo pronti a vincerla.”
La promozione, dal canto suo, può fare la differenza: "Il Radicchio di Verona IGP ha a lungo vissuto all’ombra di altre tipologie, quasi fosse una Cenerentola del settore. Tuttavia, grazie a un intenso lavoro di promozione e valorizzazione, siamo riusciti a ritagliarci uno spazio significativo sul mercato" – ha dichiarato Cristiana Furiani, presidente del Consorzio per la tutela del Radicchio di Verona IGP e socio della LGBI.

"Abbiamo la responsabilità di tramandare alle future generazioni la storia di un prodotto che rappresenta l’identità di un territorio. Dal 2008, anno in cui abbiamo ottenuto l’IGP, abbiamo fatto molta strada: ci siamo impegnati nella promozione attraverso fiere locali, nazionali e internazionali, coinvolgendo agricoltori e operatori del settore. Abbiamo anche coinvolto i ristoranti del territorio in una sfida culinaria, offrendo ai consumatori nuove ispirazioni su come valorizzare il radicchio in cucina. Nei fatti un grande lavoro che ha attirato anche l’attenzione dei media nazionali, un risultato che fino a pochi anni fa sembrava impensabile."
Fra le difficoltà incontrate dai consorzi la modifica del disciplinare in tempi rapidi è un fattore limitante, come sottolineato da Francesco Laporta del Consorzio Uva di Puglia IGP: La questione varietale riveste un ruolo cruciale, poiché attualmente, dentro l’IGP, sono disponibili solo le varietà tradizionali, mentre le seedless sono assenti, limitando così le possibilità di sviluppo. Per questo motivo, stiamo lavorando per modificare il disciplinare, oltre a portare avanti diverse iniziative di promozione, tra cui attività presso l’aeroporto di Bari per aumentare la nostra visibilità. Sono stati organizzati una serie di eventi e fiere, ciascuno con un format e un approccio differente, per ampliare la nostra presenza e farci conoscere meglio”.

Chi sta cercando di superare un periodo complesso è la pera mantovana IGP: “il comparto ha attraversato delle difficoltà inimmaginabili – ha affermato Paolo Morselli, Presidente del consorzio – ma stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel, tant’è che gli estirpi si sono bloccati, e chi riesce a produrre, seppure fra mille difficoltà, sta avendo dei buoni risultati e l’IGP è un viatico importante per dare reddito ai pericoltori”.
Antonio Vocca, Consorzio Cavolfiore Piana del Sele IGP, ha sottolineato le nuove opportunità in ambi to legislativo: “Il Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n.2024/1143 ha modificato profondamente il sistema di certificazione e tutela delle Indicazioni geografiche. Infatti, il nuovo regolamento rafforza il ruolo dei Consorzi di tutela, consentendo loro di operare e promuovere i prodotti in nuovi ambiti di responsabilità, sviluppo e crescita. Tra le principali innovazioni, spiccano il legame con il turismo enogastronomico (Turismo DOP) e l’impegno per la sostenibilità, offrendo nuove opportunità di valorizzazione del prodotto a IG e dell’intero territorio. Così, il ruolo del Consorzio si evolve oltre la semplice garanzia di qualità, abbracciando tradizione, cultura e sviluppo sostenibile”.

Non poteva mancare il contributo di chi veicola i prodotti IG: la Gdo.
A partire da Antonio Traiano, Buyer Ortofrutta dei supermercati Rossetto Group, che ha sottolineato come: “Il cliente sia cambiato radicalmente: oggi è più esigente, attento e curioso. I consumatori cercano prodotti di alta qualità e sono disposti a spendere qualcosa in più quando riconoscono un valore superiore. L’IGP rappresenta un elemento distintivo in questo processo, poiché garantisce sicurezza e qualità. La spesa diventa quindi più consapevole e mirata, con una selezione attenta dei prodotti. Grazie a questi cambiamenti, il livello qualitativo della nostra offerta è aumentato per rispondere meglio alle esigenze del mercato”.
Robis Rizzolo, Buyer Ortofrutta dei supermercati Migross, ha sottolineato: “Quest’anno è stata la nostra prima esperienza con la Pesca di Verona IGP e siamo stati entusiasti fin dall’inizio del progetto, perché si tratta di una vera valorizzazione del territorio. Questo patrimonio va riconosciuto e sfruttato al meglio”.

“Il cliente, desidera un giusto rapporto qualità-prezzo per i prodotti esposti in negozio, ma soprattutto cerca costanza nella qualità. L’IGP incarna questi valori e crediamo sia fondamentale dare spazio a questa tipologia di prodotti, che non solo soddisfano le esigenze del consumatore, ma contribuiscono anche a migliorare l’immagine della nostra insegna nel territorio, un aspetto per noi essenziale.”
Il Ruolo Chiave del Consorzio IG
Dalle parole dei diversi esponenti del consorzio è emerso in modo chiaro il ruolo strategico di Consorzi IG all’interno della filiera che possiamo così riassumere:
1. Aggregazione dei produttori: permette di rappresentare le esigenze di un determinato comparto, dialogare con le istituzioni e partecipare ai bandi pubblici per finanziamenti e progetti di sviluppo.
2. Tutela e Promozione: garantisce che il prodotto mantenga standard qualitativi elevati e sviluppa iniziative per incrementarne la riconoscibilità sul mercato.
3. Facilitatore per la Distribuzione: pur non vendendo direttamente, il Consorzio agevola la commercializzazione, supportando le OP (Organizzazioni di Produttori) e creando le condizioni ottimali per l’ingresso nei canali distributivi.

Il Dialogo con le Istituzioni e le Opportunità di Sviluppo
Un aspetto cruciale è il rapporto con la gli enti pubblici. Il Consorzio, infatti, funge da interlocutore per rappresentare le necessità dei produttori e orientare le strategie dei contributi pubblici. La partecipazione ai tavoli di lavoro è essenziale per garantire che le politiche agricole tengano conto delle esigenze reali del settore.
Le IGP stanno diventando sempre più centrali nella politica agricola europea, e il Consorzio, avendo una posizione terza e indipendente, può mantenere una visione più strategica e di lungo periodo, senza vincoli di mercato immediati.
Verso una Nuova Collaborazione tra Consorzi
Una delle prospettive più interessanti è la creazione di una rete tra consorzi di filiere diverse. Solo unendo le forze si può garantire maggiore forza contrattuale e visibilità ai prodotti certificati. In questa logica, la collaborazione tra diversi consorzi può generare opportunità significative per tutti gli attori coinvolti.
Foto apertura, da sinistra: Leonardo Odorizzi Presidente del Consorzio della pesca di Verona IGP, Paolo Morselli, Presidente Pera Mantovana IGP, Cristiana Furiani, Presidente del Consorzio del radicchio di Verona IGP, Giovanni Mancinelli Regione Veneto, Direzione Agroalimentare, Antonio Vocca, Consorzio Cavolfiore Piana del Sele IGP, Francesco Laporta Consorzio Uva di Puglia IGP, Robis Rizzolo, Buyer Ortofrutta Supermercati Migross e Antonio Traiano, Buyer Ortofrutta supermercati Rossetto Group
