Fanta: la storia della bevanda si intreccia con i mercati ortofrutticoli

Creata nella Germania nazista per ovviare al problema dell’embargo sulla Coca-Cola

Fanta: la storia della bevanda si intreccia con i mercati ortofrutticoli

La storia della Fanta ha dell’incredibile, e come spesso accade per le cose destinate a segnare la storia, in questo caso dei soft drink, nasce quasi per caso o per sbaglio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti d’America entrando in conflitto con la Germania nazista imposero l’embargo sulla Coca-Cola, bevanda amatissima nel Paese europeo. Così Max Keith, direttore della filiale tedesca di Coca-Cola trovò una soluzione alternativa, inventò una nuova bevanda – come si legge su agi.it – dagli scarti dei mercati ortofrutticoli e dell’industria alimentare.

I lmanager tedesco, infatti, incaricò alcuni tecnologi alimentari e chimici di dare vita ad una soda vagamente simile alla Coca-Cola ma con un gusto più fruttato. Ne venne fuori un liquido dal colore traslucido che venne chiamato “Fanta”, parola che in tedesco evocava “fantasy” (fantasia).
La Fanta ebbe subito un successo strepitoso, perché aveva un gusto molto dolce e fruttato e venne commercializzata, oltre che in Germania (priva di Coca-Cola), in tutti i Paesi sotto occupazione del regime nazista.

Al termine del conflitto, Coca-Cola riprese il pieno controllo della filale tedesca e si occupò della produzione e della commercializzazione dell’ormai affermata Fanta. In Italia venne introdotta a metà degli anni ’50, subendo sia qualche evoluzione di packaging che organolettica. Con il tempo assunse un colore arancione acceso e venne prodotta con gli agrumi locali.