P di Planet, salviamo il mondo con l’ortofrutta

La salute del pianeta sempre più al centro delle scelte dei cittadini

P di Planet, salviamo il mondo con l’ortofrutta

Dopo aver esaminato Purpose e Profit, le prime due nuove P del Marketing Mix proposte all’edizione 2024 di Think Fresh (clicca qui per approfondire), oggi introduciamo la terza P, quella di Planet, che vuole sostituire Promotion, a rappresentare come la sopravvivenza del pianeta stia facendo sempre più breccia nella mente delle persone e come le proposte per acquisti sostenibili siano altrettanto interessanti rispetto alle classiche promozioni di prezzo e/o di quantità. Anche questa è una provocazione, ovviamente, ma è un modo per focalizzare l’attenzione su ciò che oramai ci tocca da vicino e che non possiamo più ignorare.

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Le persone, infatti, sentono la criticità della situazione ambientale, respirano direttamente gli effetti dei cambiamenti climatici e lo dicono apertamente; tanto è vero che oltre la metà avverte il problema in forma acuta, anche con riferimento alla necessità di aumentare l’import per il rischio di insufficiente offerta nazionale di frutta e verdura. Possiamo dunque pensare a prodotti più sostenibili, ritornando anche a un’agricoltura più equilibrata con la latitudine, che sfrutti la sua capacità di adattarsi all’ambiente.

Cosa pensano di fare i nostri connazionali per migliorare l’impatto ambientale dei loro acquisti di ortofrutta? Ecco, nella tabella sottostante, come i nostri intervistati hanno disposto in ordine d’importanza le azioni suggerite sul fronte della sostenibilità. 

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Si parte aumentando il consumo di prodotti locali, poi gli stagionali, limitando gli acquisti all’essenziale, privilegiando il prodotto sfuso, per arrivare a diversificare gli utilizzi per ridurre gli scarti, fino a confezioni riciclabili e alla riduzione degli sprechi.

Abbiamo concluso con un piccolo scherzo che avevamo introdotto fra le opzioni, ovvero l’impiego della formalina per conservare più a lungo frutta e verdura. Scherzo che, però, è stato preso sul serio dal 49% degli intervistati, che non hanno collocato questa opzione all’ultimo posto, a testimonianza che un tema tecnico non può essere lasciato ad appannaggio di chi non ha conoscenze tecniche. Troppo spesso, infatti, ci imbattiamo in soluzioni sostenibili che appaiono verosimili ma che, purtroppo, non sono vere ma che vengono apprezzate da tanti utenti che, una volta che avranno compreso la verità, ridurranno la fiducia verso il processo di transizione ecologica con grave danno per tutto il sistema.

La comunicazione è però un altro tema e ne parleremo la prossima volta.

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