Sostenibilità
«Il packaging è uno strumento per migliorare le vendite»
Claudio Dall’Agata (Bestack) commenta il ruolo delle confezioni nel settore ortofrutta
Sono tantissimi i settori commerciali che utilizzano il packaging per aggiungere valore ai propri prodotti, dalla moda agli accessori, senza tralasciare il settore alimentare. Eppure, il settore ortofrutticolo continua a rimanere indietro, quasi a non capire le potenzialità che una buona confezione può avere sul prodotto, sui consumatori che la acquistano e sui trend economici di tutta la filiera
Come ha scritto Claudio Dall’Agata, direttore del consorzio Bestack in uno dei suoi ultimi articoli “Confezioni? Accessori contenitivi di stile!” (clicca qui per approfondire) “La confezione si utilizza, specie per i prodotti di pregio, per aumentare il valore percepito del bene”. E specifica: “In ortofrutta però la confezione non è ancora è percepita come strumento di costruzione di valore, dimenticando per esempio che il consumatore le apprezza e infatti la quota del confezionato cresce costantemente, che il pack riduce lo spreco alimentare, che è fondamentale nelle politiche di marca e che è l’elemento di attrattività nell’esposizione a punto vendita per uscire dalla neutralità cromatica”.
Il packaging verso la costruzione del valore
“È evidente che c’è molta differenza nell’utilizzo del packaging tra i prodotti di primaria necessità come l’ortofrutta e i prodotti il cui acquisto è legato a motivi edonistici – spiega Dall’Agata a IFN – ma se la strada che si vuole perseguire è la costruzione del valore, allora per l’ortofrutta la responsabilità del pack è allungare il più possibile il tempo per consumare il prodotto e mantenerne intatta la sua bontà”.
E continua: “Sono le stesse logiche di confezionamento a rendere i prodotti distintivi: se non fosse così, non si spiegherebbe come continui a crescere l’incidenza del confezionato in Italia, che a valore ormai si equivale al prodotto sfuso nonostante il prezzo rimanga sempre l’elemento più importante. Oltre al fatto che il confezionato ha un prezzo di vendita al chilogrammo superiore allo sfuso: è evidente che la confezione e l’esperienza di acquisto che sta dietro alla confezione contribuiscono a migliorare l’esperienza di acquisto”.
Il mondo corre verso il packaging sostenibile, l’Italia rimane bloccata
“Mentre il mondo corre, l’Italia rimane indietro sull’avanguardia degli imballaggi che riducono lo spreco alimentare - commenta Dall’Agata – per esempio ho partecipato ieri ad una conferenza ad Eindhoven sul valore dello spreco alimentare tramite le confezioni: su 351 partecipanti, a rappresentare l’Italia eravamo solo io e un rappresentante delle politiche agricole”. “È fondamentale capire – continua – che gli imballaggi rappresentano un valore etico e forniscono una strategia differenziante sul mercato. Per essere vincenti bisogna dare motivi di scelta perché si finisce per ingaggiare il consumatore ad avere comportamenti eticamente responsabili. Oggi è il valore che sta dietro alle cose che scalda il cuore delle persone che credono di essere nel giusto e gli imballaggi in cartone ondulato perseguono questa strada della ricerca”.
Basta trasportare, va creata un’esperienza
Se fino ad oggi il packaging è stato fondamentale per proteggere gli alimenti e trasportarli da una parte all’altra del mondo, oggi è fondamentale raccontare un’esperienza di acquisto. Cosa significa? “Ragionare sul packaging oggi significa utilizzare uno strumento per migliorare l’esperienza di vendita. Solo capendo cosa serve per vendere meglio, allora si potrà sviluppare il pack migliore per presentare il prodotto – dice Dall’Agata – Dobbiamo investire su confezioni che danno benefici economici: per esempio gli Imballaggi Attivi di Bestack costano un decimo del valore del prodotto che salvano, oltre a ridurre lo scarto alimentare del prodotto del 10%. Solo chi ragiona in questi termini, si dota di elementi competitivi rilevanti”.
Sempre per migliorare l’esperienza di acquisto e fare in modo che il consumatore consumi meglio, è nato il format di Spettacoli alla frutta (clicca qui per approfondire).
“Ci piacerebbe essere tra i promotori di un movimento culturale che coinvolga la filiera e avvicini il consumatore a momenti di immersione collettiva con l’ortofrutta – sottolinea Dall’Agata - Anche in questo caso il pack è ispiratore e promotore di una visione”.
E conclude: “Il nostro ruolo è stimolare un certo tipo di approccio e l’innovazione. Per esempio, l’anno scorso abbiamo lanciato il premio Best Fruit&Veg Box per mostrare cosa fa settore in questo ambito e per stimolare un ragionamento sull’ innovazione. Che tipo di innovazione sarà? Questo lo vedremo, rimanete collegati”. (am)
Clicca qui per iscriverti alla Newsletter quotidiana di IFN