Sostenibilità
Dagli scarti alimentari ai funghi: la rivoluzione circolare di Afterlife
Per coltivarli, l'azienda newyorkese utilizza i rifiuti ortofrutticoli dei ristoranti
L’azienda statunitense Afterlife Ag ha trovato un modo innovativo per affrontare il problema degli scarti alimentari nei ristoranti di New York. Fondata nel 2021 da Winson Wong, Sierra Alea e Ryan Freed, la realtà, il cui slogan recita “Non lasciare che i rifiuti vadano sprecati", utilizza i rifiuti alimentari, perlopiù di prodotti freschi, come frutta e verdura, come substrato per coltivare funghi, che vengono rivenduti agli stessi ristoranti, creando un circolo virtuoso a vantaggio, non solo dei locali ma anche dell'ambiente.
A riportare la notizia il portale agfundernews.com, sottolineando che la mission iniziale dell’azienda era incentrata sul mero compostaggio dei rifiuti alimentari, ma, dopo una prima fase, i fondatori hanno deciso di fare un ulteriore passo in avanti, spostando il focus sulla trasformazione in una risorsa preziosa utilizzata per la coltivazione di funghi.
Uno dei founder della realtà newyorkese, Wong, specifica che la produzione di funghi su scarti alimentari è complessa, ma, dopo diversi tentativi, il processo è stato perfezionato attraverso una formula esclusiva che combina appunto gli scarti alimentari, con altre sostanze, a cui viene inoculato micelio liquido; il prodotto finito viene poi riconsegnato ai ristoranti entro 4 settimane.
Afterlife Ag coltiva attualmente circa 450 chilogrammi di funghi a settimana, con l'obiettivo di aumentare la produzione a 1.300 chilogrammi entro la fine dell'estate e a 7.000 chilogrammi per l’inizio del prossimo anno.
L'azienda ha raccolto oltre 3 milioni di dollari di fondi e sovvenzioni per sostenere la sua crescita. Wong riconosce le sfide dell'impresa, ma vede un futuro promettente per il suo business: "Stiamo ancora esplorando come espanderci e come costruire relazioni proficue con partner più grandi per avere un impatto significativo dal punto di vista della sostenibilità ambientale”, ha concluso. (gc)