«Energia, per il settore il futuro è nel fotovoltaico»

Tabarelli (Nomisma Energia): «Da potenziare l'idroelettrico»

«Energia, per il settore il futuro è nel fotovoltaico»

La crisi energetica preoccupa sempre di più il settore attanagliato anche dal prezzo del gas in continua salita dato le temperature in calo. L’Italia senza Russia fatica ad essere efficiente, ma cosa può fare il settore agricolo per essere sempre più autonomo da questo punto di vista? 
 

Se n’è parlato ieri a Bologna allo Speciale Frutta e Verdura organizzato da Italiafruit News e Mark Up, dove è intervenuto Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. “La guerra scoppiata in Ucraina a febbraio è una follia – spiega - ed è la causa del prezzo del gas che sta salendo. Il nostro governo cerca di fare il possibile, ma si sente l’ammanco del 40% del prodotto proveniente dalla Russia, motivo per cui non ne usciremo velocemente”.
 

Alla domanda del professor Roberto Della Casa se possiamo fare a meno della fornitura russa, la risposta è negativa. “Nel nostro Paese non abbiamo gas da dare alle centrali elettriche e quindi queste non possono rilasciare energia. Al momento ci sta salvando solo il petrolio. Attualmente i prezzi del petrolio sono inferiori ai massimi del 2008 e le conseguenze sono inimmaginabili se si dovesse ripetere sul greggio quello che è accaduto al gas. I prezzi del gasolio agricolo raddoppierebbero”.
 

Riferendosi all’agricoltura, Tabarelli ha specificato che il futuro energetico è nel fotovoltaico, ma non solo. “Questo settore ci insegna tanto e vede maggiori potenzialità attraverso il fotovoltaico su terra, le biomasse e l’idroelettrico, da potenziare sia per l’elettricità che per l’irrigazione. Sono esagerate invece le aspettative dell’agrifotovoltaico”.
 

Buone potenzialità, ma dalle stime esagerate invece per il biometano e il bioidrogeno. In conclusione, per Tabarelli ci vorranno anni per superare la crisi in corso. “Le misure del governo stanno facendo il possibile, ma non sono sufficienti e le attuali politiche europee di decarbonizzazione sono irrealistiche. Di questo passo infatti le emissioni mondiali di anidride carbonica continueranno a salire”.