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Cile: produzione di kiwi in calo, si punta sulla qualità
Stimata una riduzione del 12-13% nel 2025

Per il 2025, il raccolto cileno di kiwi si preannuncia in calo rispetto all'anno precedente. Secondo le prime stime, infatti, la produzione dovrebbe attestarsi intorno alle 128 mila tonnellate, segnando una riduzione del 12-13% rispetto al 2024. A incidere la presenza della batteriosi PSA (Pseudomonas syringae pv. actinidiae) e le gelate che hanno colpito le regioni della Precordillera del Maule, Ñuble e Biobio. Tuttavia, nonostante il calo della produzione, la qualità dei frutti appare promettente: si prevede una maggiore presenza di calibri più grandi e una riduzione dei frutti di seconda scelta.
“Riscontriamo una buona qualità in campo e se le condizioni climatiche continueranno ad essere favorevoli, il deficit potrebbe essere minore rispetto alle previsioni iniziali, oscillando fra il 7 e il 10%”, ha dichiarato Carlos Cruzat, presidente del Comitato cileno per i kiwi. Di buon auspicio per i produttori è la presenza di pezzature più grosse, in quanto potrebbero tradursi in prezzi più alti sul mercato. Secondo Cruzat, la chiave per affrontare al meglio questa stagione sarà puntare sulla qualità del raccolto, assicurandosi di raccogliere i frutti nel momento ottimale e mantenere saldi i rapporti con i mercati internazionali.
Il comitato cileno del kiwi realizzerà ancora una volta campagne promozionali in mercati chiave come l'India, gli Stati Uniti, il Messico e il Brasile, con l’obiettivo di incentivare i consumi e di consolidare la presenza del kiwi cileno. Nel frattempo, la PSA continua a rappresentare una sfida importante per il settore. Per questo motivo, Cruzat ha ribadito la necessità di implementare strategie di controllo e protezione nelle aree colpite, così da ridurre al minimo l’impatto sia dei problemi fitosanitari che delle avversità climatiche. (gc)
