Il meglio di IFN
Angurie: crollano quantitativi e spesa media
Al Nord Est il consumo più alto per famiglia
Oggi vi proponiamo la nona edizione della rubrica dedicata all’evoluzione del profilo del responsabile acquisti nazionale di frutta e verdura, realizzata grazie alla collaborazione tra Monitor Ortofrutta di Agroter e Consumer Panel di GfK Italia.
La fine della stagione estiva ci invita a riflettere su una delle categorie più tipicamente legate ai mesi passati: le angurie. Negli ultimi anni, il mercato ha subito diversi cambiamenti, con un consumatore sempre più attento e cauto negli acquisti, soprattutto quando si tratta di prodotti con impatto sullo scontrino, come nel caso delle angurie midi, mini o a metà. Per questo motivo, le scelte diventano più ponderate nei periodi di prezzi elevati, come quello appena trascorso (nonostante la deflazione dalla primavera fino alla fine dell'estate). Per questo, si nota sempre più spesso una preferenza del cliente per le proposte già porzionate, come la fetta d'anguria, che pur avendo un costo al chilo più alto del frutto intero, offre una battuta di cassa decisamente più contenuta.
Più famiglie, ma che acquistano meno spesso angurie
In generale, il numero di famiglie acquirenti angurie registra un aumento più marcato rispetto alla frutta in complesso, con una crescita della penetrazione di 2,1 punti percentuali nell’orizzonte 2022-2024, contro lo 0,7 della frutta. La quota di famiglie che acquistano angurie raggiunge il 54,8% (dati riferiti all'anno terminante a luglio 2024), segnalando un potenziale di crescita ancora elevato, ma limitato dalla stagionalità del prodotto. A differenza della frutta in complesso, però, la frequenza di acquisto delle angurie è in calo (-6%), mentre per la frutta in generale è in aumento (+9%).
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Atto di acquisto: si rinuncia di più all’anguria che alla frutta in generale
Dall'analisi degli acquisti di angurie per famiglia emerge una criticità principale: un forte calo della spesa e delle quantità medie acquistate, significativamente superiore rispetto alla flessione registrata per la frutta in generale. In particolare, il calo dello scontrino medio per le angurie risulta marcato, con una riduzione del 19%, a fronte di un -3% per la frutta. Per quanto riguarda i quantitativi, i consumatori mostrano una certa cautela negli acquisti di frutta (-16%), con una prudenza ancora maggiore nelle angurie, che registrano un calo del 24%, per cui la spesa media aumenta comunque.
Da questa situazione sembra emergere una tendenza crescente a ridurre la spesa e le quantità acquistate di angurie, preferendo angurie più piccole e i formati porzionati al frutto intero, seppur di maggior qualità.
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Indicatori di acquisto per canale: netto switch tra canali tradizionali e Gdo, soprattutto discount
Dall'analisi dei principali indicatori per i diversi canali di acquisto, emerge con ancora più chiarezza - rispetto alle analisi sulle altre categorie analizzate - il ruolo crescente di ipermercati, supermercati e – soprattutto – i discount, che attirano sempre più famiglie acquirenti, soprattutto a discapito dei canali tradizionali e dei piccoli negozi a libero servizio. Per quanto riguarda la spesa e i quantitativi medi, invece, i trend risultano simili in tutti i canali esaminati.
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Latitudine: il Nord Est è l’area con il consumo più alto per famiglia
Concludiamo l’analisi con uno sguardo alle differenze per area geografica. Il Nord Est si distingue per il maggior consumo di angurie, con una media annuale di 13 chili per famiglia, e registra anche la minore flessione rispetto al 2022 (-20%). Al Sud, invece, il consumo è decisamente inferiore, con 9,1 chili, mentre nel Nord Ovest e nel Centro si riscontra un dato leggermente più alto, rispettivamente 10,9 e 11,6 chili. (gc)
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