Agricat: siamo alle comiche finali!

Regna il caos, fra richieste di risarcimento respinte in toto, o in parte, senza sapere la motivazione

Agricat: siamo alle comiche finali!

Quella che trovate in allegato è la lettera spedita dal Fondo Agricat, pochi giorni fa, a diverse migliaia di agricoltori italiani, in particolare emiliano romagnoli, ma anche lombardi, marchigiani e toscani, dove si comunica che le loro domande di indennizzo per i danni subiti a causa delle gelate tardive e dell'alluvione del 2023 sono state respinte del tutto o in parte. In questo caso, la richiesta è stata totalmente respinta, poiché “è risultata la inesistenza delle condizioni stabilite dalle disposizioni di riferimento per l’intervento del Fondo e per l’accoglimento della denuncia presentata. Nel dettaglio i motivi ostativi all’accogliento della denuncia risultano compiutamente indicati nella Sua area personale del portale, da Lei direttamente e liberamente consultabile”. Il documento procede spiegando come accedere alla pagina personale, oltre a specificare i termini per presentare eventuali osservazioni, ovvero, un lasso di tempo di 10 giorni, più precisamente dal 23 settembre al 2 ottobre. Parole che pesano come un macigno, se pensiamo a quelle aziende che in pochi istanti hanno perso praticamente tutto, e che speravano nei ristori per coprire almeno una parte dei debiti sostenuti per cercare di riprendere l’attività. Invece, la situazione sta assumendo dei tratti a dir poco grotteschi, sotto ogni punto di vista.

Innanzitutto, i motivi ostativi non sono ancora disponibili nelle pagine personali, per cui non sono noti, e, solo domani, nell’incontro con i Caa (Coordinamenti nazionali dei Centri di assistenza agricoli) convocato dal Fondo, si “affronteranno gli aspetti gestionali connessi alle perdite di produzione agricola conseguenti agli eventi alluvionali del 2023 e alle gelate tardive, e sulle modalità di determinazione dei danni alle coltivazioni e sulle procedure di liquidazione degli indennizzi relativi all’annata agraria trascorsa. L’incontro consentirà ai responsabili di AgriCat di illustrare i primi esiti legati all’operatività del Fondo sulla base dell’esperienza fin qui acquisita dal soggetto gestore in questo primo anno di attività. Il confronto con gli esperti e i tecnici dei CAA offrirà anche un importante momento di riflessione, nell’ottica di un eventuale efficientamento delle procedure e dei sistemi di funzionamento del Fondo” come si legge in una nota di ISMEA di presentazione del tavolo tecnico.

Si preannuncia una riunione infuocata, perché le associazioni sono, giustamente, sul piede di guerra in quanto devono dare delle risposte ai propri associati che si sentono addirittura ridicolizzati.
Infatti, è giunta agli oneri della cronaca nazionale la notizia del produttore di Faenza che ha chiesto 30 mila euro di danni, e ha ricevuto dal Fondo Agricat un “corposo” ristoro di ben 14 euro (Clicca qui per approfondire). Al di là di questo caso, che grida vendetta, sono diversi i produttori ai quali, a inizio anno, è stato approvato il rimborso dei danni subiti, a cui è seguito effettivamente un parziale pagamento della cifra pattuita, ma poi è arrivata nei giorni scorsi la lettera che spiegava come la domanda fosse stata accettata parzialmente, senza fornire ulteriori dettagli. Insomma, siamo di fronte ad un grande caos organizzato che è la cifra stilistica di un Paese “burocratizzato” e confidiamo che la situazione si possa risolvere, perché le aziende, tartassate da alluvioni e gelate, sono sull’orlo del fallimento ma hanno stretto i denti e si meritano un trattamento decisamente più dignitoso.