Pere, il trend è positivo: William e Kaiser protagoniste, l’Abate Fètel senza equilibrio

Il Grossista Adriano Gilbertini: «Per l’Abate Fètel forbice di prezzo troppo ampia tra calibri»

Pere, il trend è positivo: William e Kaiser protagoniste, l’Abate Fètel senza equilibrio

Finalmente il mercato delle pere sembra aver ingranato la marcia; complice anche il clima autunnale, le richieste aumentano e il prodotto italiano non delude le aspettative da un punto di vista qualitativo. Facciamo il punto dal Caab di Bologna con l’aiuto di Adriano Gilbertini, commerciale di Eurofrut. “Con le pere quest’anno abbiamo avuto un inizio di campagna anticipato (clicca qui per approfondire) che non ha generato nessun beneficio dato che le alte temperature hanno spinto la domanda verso la frutta estiva sino a qualche settimana fa. Adesso, finalmente le pere si stanno ritagliando il loro spazio e, come operatori, siamo molto soddisfatti perché notiamo che l’interesse è in aumento”. 

Williams e Kaiser grandi protagonisti
“Il Williams sta andando molto bene, sia il bianco che il rosso, sin dalle prime battute commerciali ha avuto un piglio diverse rispetto alle scorse stagioni. I frutti di calibro 16 vengono quotati da 2,20 a 2,40 €/Kg, il calibro 18 da 2 a 2,20 €/Kg e il calibro 20 da 1,60 a 1,90 €/Kg. Il sentiment è molto positivo con la Williams e nelle prossime settimane potrebbe esserci un incremento delle quotazioni. Anche con la Kaiser il quadro commerciale è simile, richieste e quotazioni non si distaccano molto dalla Williams. Diciamo che sono le due varietà che in questo motivo fungono da volano per il comparto”. 

L’Abate Fètel con margini di prezzo troppo ampi
“Per quanto riguarda l’Abate Fètel – precisa il grossista – stanno andando molto bene le pezzature grosse: con il calibro 12 e 14 si spuntano prezzi importanti, da 3 a 3,40 €/Kg e le richieste non mancano. Invece con i calibri medio-piccoli si fatica tantissimo, il calibro 20 si viene quotato a 2 €/Kg ma non è possibile perché è ritenuto troppo alto per un calibro tale. Così, si sta creando una voragine tra il prezzo del grande e del piccolo calibro, generando un mercato poco omogeneo. Anche per la Decana la forbice è molto ampia: per il calibro 10 ceralaccato il prezzo varia da 3 a 3,80 €/Kg e di conseguenza è complesso creare un prezzo adeguato per i calibri inferiori”.

Concludiamo l'analisi con un accenno alla situazione del kiwi. “Abbiamo iniziato con il prodotto italiano, origine Veneto, e il grado brix è soddisfacente ma c’è il prodotto precoce greco e Zespri dalla Nuova Zelanda che frenano gli entusiasmi. La Grecia è un competitor molto ostico e le quotazioni sono molto competitive: il precoce viene quotato da 1,80 a 2 €/Kg e l’Hayward tra 2,40 e 2,50 €/Kg. 
Il prodotto italiano, con il calibro grosso siamo attorno 3 €/Kg ma non credo si abbasserà più di tanto perché manca prodotto. Il punto a favore dell’actinidia italiano è la qualità che è nettamente superiore ai frutti ellenici”, conclude Gilbertini.