Lo spreco alimentare in Italia "consuma" ogni anno 2 milioni di ettari di suolo agricolo

I dati dell'Osservatorio Waste Watcher per la campagna Vivere a Spreco Zero

Lo spreco alimentare in Italia "consuma" ogni anno 2 milioni di ettari di suolo agricolo

Oggi, giovedì 5 dicembre, è la Giornata mondiale del suolo, dedicata quest’anno al tema “Prendersi cura dei suoli: misurare, monitorare, gestire”. L’attenzione si incentra quindi sull’importanza di raccogliere informazioni e dati accurati per supportare la gestione sostenibile del suolo, approfondire la sua evoluzione e contribuire ad una sua maggiore protezione, anche in rapporto alle attività agricole. 
Per questo risultano particolarmente eclatanti i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, elaborati dall’Università di Bologna/Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari per la campagna Spreco Zero: lo spreco alimentare ha un suo forte impatto sul pianeta anche rispetto al consumo della superficie agricola, che pesa in misura significativa. Sappiamo (dati FAO/Nazioni Unite) che ogni anno quasi un terzo della superficie agricola mondiale viene consumato per produrre cibo che non sarà mai mangiato. Distese infinite di campi coltivati, fiumi che irrigano terreni fertili, macchine agricole in funzione: un impegno di produzione agricola e un utilizzo di risorse del tutto inutile quando il cibo viene buttato senza essere consumato. Gettare un alimento ancora buono significa gettare una parte produttiva del pianeta, quindi terra agricola sprecata, acqua persa ed emissioni CO prodotte e rilasciate inutilmente nell’atmosfera.

Esaminando il “caso Italia”: ogni cittadino spreca in media 683,3 grammi di cibo a settimana, ovvero più di 35 chilogrammi all’anno a persona. Per produrre frutta, verdura, carne, latte e pane, poi buttati via, vengono sfruttati e consumati 1,982 milioni di ettari di superficie agricola: una distesa di suolo e terra agricola equivalente all’intera Lituania o alla superficie combinata di Emilia-Romagna + Piemonte. Un esempio per singolo alimento risulta ancora più efficace: esaminiamo il caso dell’insalata. Ogni settimana, ciascun italiano la getta via in media per 22,3 grammi, ovvero oltre 1 kg annuo pro capite, il costo nascosto di questo spreco - che sembra piccolo, singolarmente - corrisponde a una superficie agricola di 63 mila ettari, pari a sei volte l’area agricola di Malta o più della metà dell’agricoltura di Cipro o Lussemburgo. 

«A dimostrazione - spiega l’economista Andrea Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International - che ogni grammo di cibo sprecato grava sul consumo di suolo e non è così "leggero" come pensiamo. Per trasformare questa consapevolezza in azione e sensibilizzare i cittadini intorno alla Giornata Mondiale del Suolo, da oggi l'app Sprecometro, che permette di calcolare l’impatto carbonico e idrico degli sprechi alimentari, introdurrà una nuova funzione che consente di monitorare l’impronta ecologica del cibo sprecato anche attraverso il calcolo della superficie agricola consumata in rapporto ad ogni alimento sprecato. Questa nuova funzionalità, resa possibile grazie al supporto di Natura Nuova, rende ancora più evidente il legame tra il cibo gettato e le risorse naturali che abbiamo a disposizione. Un invito concreto a riflettere sul peso delle nostre azioni quotidiane e sull’impatto che anche i piccoli gesti possono avere sul nostro pianeta. Il 5 dicembre non deve essere solo una data sul calendario, ma un invito a metterci in consonanza con la terra, rispettare ciò che la nutre e quanto produce per noi. Non si tratta solo di misurare lo spreco, ma di approfittare degli strumenti concreti che esistono per ridurlo: capire quanta terra "buttiamo" con i nostri sprechi ci aiuta a fare scelte più consapevoli e responsabili. Ogni alimento salvato non è solo una risorsa preservata, ma un atto di rispetto verso la terra che ci sostiene. Ogni volta che salviamo un pasto, contribuiamo a costruire un futuro più sostenibile, dove ogni ettaro coltivato non va sprecato». (gc)

Fonte: Ufficio Stampa Campagna Spreco Zero