Frutech: gettata la prima pietra, si programma già il futuro

Facciamo un bilancio con Nino Di Cavolo, presidente del polo SiciliaFiera

Frutech: gettata la prima pietra, si programma già il futuro

Bilancio positivo per la prima edizione di Frutech – Mediterranean Fruit&Vegetables Expo che ha registrato oltre 7mila visitatori e più di 100 espositori. Il quartiere fieristico SiciliaFiera, a Misterbianco, in provincia di Catania, per tre giorni è stato il cuore pulsante dell’agricoltura. Ma gettata la prima pietra, si pensa già al futuro. IFN ha approfondito con Nino Di Cavolo, presidente del polo fieristico SiciliaFiera, le sensazioni dopo la prima edizione e cosa ci si aspetta dal futuro

Angelica- Facciamo un primo bilancio di Frutech, vi aspettavate questo livello di partecipazione?
Di Cavolo - Essendo la prima edizione, le nostre aspettative erano modeste perché, comunque, si trattava di un nuovo evento da testare sul mercato. Se il settore agricolo e, in specifico, quello ortofrutticolo sono segmenti importanti nell’economia della nostra terra, espositori e visitatori hanno portata quasta rilevanza sulla ribalta internazionale. Ringrazio, come presidente del polo fieristico, le aziende del settore che hanno creduto in questo progetto. Questo risultato positivo è un ottimo punto di partenza per le future edizioni di Frutech.

Angelica - Può essere l’inizio di un percorso virtuoso che, magari, potrà trasformarsi in un punto di riferimento per il settore?
Di Cavolo - I presupposti ci sono tutti. Il successo iniziale ha sicuramente rafforzato la fiducia degli operatori del settore, che vedono in Frutech un'opportunità per presentare le proprie innovazioni, creare nuove relazioni commerciali e aggiornarsi sulle ultime tendenze. Inoltre, l’attenzione posta sulla sostenibilità e sull'innovazione tecnologica, risponde a una domanda crescente da parte del mercato e può attrarre un pubblico sempre più ampio e qualificato. La Sicilia, con la sua vocazione agricola, offre un terreno fertile per lo sviluppo di un evento di questo tipo, con un'adeguata promozione e un continuo miglioramento dell'offerta, Frutech può diventare un appuntamento fisso nel calendario degli operatori del settore a livello nazionale e internazionale. Un evento di successo come questo può avere un impatto positivo sull'economia locale, generando ricadute economiche e contribuendo a promuovere l'immagine del territorio”.

Angelica - Sicuramente Frutech mira ad avere un respiro internazionale, cosa può dare agli espositori che vengono da altri areali?
Di Cavolo - Partecipare a Frutech permette agli espositori di raggiungere un pubblico ampio e diversificato, entrando in contatto con potenziali clienti e partner commerciali provenienti da tutto il mondo. L'evento è un'opportunità unica per creare nuove relazioni e rafforzare quelle esistenti con altri operatori del settore, favorendo lo scambio di conoscenze e best practices. Frutech è una porta d'ingresso per esplorare nuovi mercati e identificare nuove opportunità di business, in particolare nel bacino del Mediterraneo e nei paesi limitrofi. L'evento può favorire la nascita di collaborazioni e partnership strategiche con aziende italiane, aprendo la strada a nuove opportunità di business. Non a caso, quest’anno hanno partecipato più di 20 buyers esteri. Questa fiera deve essere considerata un punto di riferimento per le ultime novità e tendenze del settore agroalimentare, offrendo agli espositori l'opportunità di aggiornarsi sulle ultime tecnologie, sulle nuove varietà di prodotti e sulle più recenti normative. Quindi, buona la prima e vi diamo appuntamento per la seconda edizione di Frutech con qualche innovazione in più!