Dalla distribuzione
Dall’ingrosso di Milano: l’esotico si “addobba” per le feste
Gli agrumi perdono l’effetto novità, i prezzi scendono. Anche gli ortaggi frenano
Tradizionalmente, con l’avvicinarsi delle festività, i consumi di frutta esotica aumentano, e per capire i trend attualmente in atto siamo stati al Mercato Ortofrutticolo di Milano, dove il direttore, Nicola Zaffra ci ha fatto una disamina della situazione: “In generale, il mese di novembre procede con prezzi mediamente stabili o in diminuzione e con quantitativi commercializzati in linea con le previsioni e con l’andamento rilevato anche negli anni precedenti. Calano ormai da qualche settimana i prezzi degli agrumi, per la sempre maggiore disponibilità di prodotto nazionale ed estero, sia UE che extra UE, con differenze che variano dai meno 10 centesimi/kg per alcune varietà di limoni, per arrivare anche a 50 centesimi/Kg per le arance Navelina Sicilia, rispetto alla precedente settimana”.
“Dopo un periodo nel quale i pomodori avevano avuto aumenti di prezzi per scarsa produzione dovuta alle condizioni meteo, da metà novembre sono in diminuzione. In calo anche gli ortaggi di provenienza nazionale, per i quali vi è una buona disponibilità”, sottolinea Zaffra che si addentra poi nell’analisi sull’esotico: “La commercializzazione di questa categoria ha registrato fino a questo momento un andamento in linea con quello degli anni precedenti a pari periodo”.
“Non si rilevano difficoltà nella disponibilità, vista la varietà di origini, ed è un elemento positivo in termini di calmierazione dei prezzi e di possibilità di approvvigionamento da parte dei grossisti. D’altra parte, la frutta esotica negli ultimi anni ha risentito più di altri prodotti di rincari legati ai costi di trasporto, connessi ai grandi eventi di tipo sanitario e geopolitico (Covid, Canale di Suez, guerra in Ucraina). Si tratta di una categoria di articoli all’interno della quale non è possibile fare delle previsioni sull’orientamento al consumo e questa è una delle principali difficoltà con cui si confronta chi deve organizzarsi per portare in Europa e in Italia merce che arriva per la maggior parte in container via nave”.
“Una frazione minore di prodotto arriva via aerea – spiega Zaffra – con maggiore garanzia di freschezza, ma con costi anche 4 volte superiori rispetto al prodotto che arriva via mare. Alcuni operatori del Mercato puntano a migliorare la qualità del prodotto, curandone la gestione lungo la filiera e applicando un proprio marchio di garanzia. Ad esempio, nel caso dell’avocado, la gestione di un prodotto “alveolato” garantisce il miglior modo per tutelare le caratteristiche organolettiche e di texture del prodotto. In crescita la presenza di mango e avocado di provenienza dal sud Europa (prevalentemente nazionali e spagnoli), con volumi comunque ancora inferiori al prodotto extra UE”.
Terminata l’analisi sull’esotico, il direttore ci illustra gli sviluppi futuri della struttura meneghina: “Nell’ambito del piano di sviluppo Foody 2025, la Società dallo scorso mese di giugno si avvale di un partner esterno, di riconosciuta professionalità, per la redazione ed elaborazione della reportistica sui prezzi, utilizzando tablet a disposizione degli ispettori di Mercato per l’inserimento dei dati forniti su intervista dagli operatori del Mercato. Con l’apertura e l’avvio delle attività del primo dei due nuovi padiglioni del Mercato Ortofrutticolo (47.000 metri quadrati di superficie costruita coperta e 15.000 mq di superficie pertinenziale con 160 baie per le attività di carico e scarico merci e 102 punti di vendita) prosegue a ritmo sostenuto il progetto Foody 2025, avviato nel 2020 per dare un nuovo futuro alle infrastrutture del polo logistico del cibo cittadino”.
“Così il Mercato Alimentare di Milano punta a diventare un moderno hub sui modelli dei grandi mercati europei – specifica Zaffra – polo di attrazione per aziende e professionisti italiani e internazionali della filiera agroalimentare e punto di riferimento della tradizione e dell’eccellenza del prodotto nazionale, in grado di offrire servizi innovativi per operatori e consumatori, concepito secondo i valori di qualità e sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e innovazione”.
“Il Mercato godrà anche di un impianto di produzione-raffreddamento dell’acqua di condensazione e produzione di energia da fonti rinnovabili. L’impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili è realizzato da A2A, di modo che risponda ai requisiti di sostenibilità in linea con i Sustainable Development Goals (SDGs). I lavori riguardano la costruzione di un sistema di raffrescamento parzialmente centralizzato, costituito da una Centrale Termica di 11.400 kWt di potenza per servire gli impianti di refrigerazione, consentendo di recuperare il calore generato durante il periodo invernale e tre impianti fotovoltaici ubicati sulle coperture dei Padiglioni 1 e 2 e della PLO (piattaforma logistica) per rendere il Mercato più autonomo nella produzione di energia, per una potenza complessiva di 2.280 kW. La riqualificazione integrale del Mercato Alimentare, con un investimento da oltre 300 milioni è la più vasta area cantierizzata dopo quella di Expo 2015, per un totale di 700 mila mq di superficie fondiaria”, conclude Zaffra.