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Da scommessa a successo planetario: la parabola di Fruit Attraction
Dagli 8.480 visitatori dell’esordio ai 120 mila attesi quest’anno: una crescita che consolida Madrid a Fiera di riferimento

In appena 16 anni di vita, Fruit Attraction è riuscita a conquistarsi un posto d’onore tra le fiere leader a livello internazionale. Nata nel 2009, la rassegna madrilena ha saputo crescere con un ritmo impressionante: dai 353 espositori della prima edizione – quasi tutti spagnoli, con soli 23 internazionali – agli oltre 2.350 di quest’anno, di cui più di 1.400 provenienti dall’estero. Anche i visitatori hanno seguito la stessa traiettoria: dagli 8.480 dell’esordio ai 117.370 della scorsa edizione, con previsioni che nel 2025 si possa superare quota 120.000.

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Un successo che non nasce per caso, ma da una serie di fattori strategici
Madrid, pur non essendo un’area a forte vocazione produttiva, si è rivelata terreno neutrale e punto d’incontro ideale per tutte le regioni frutticole spagnole. La capitale gode inoltre di eccellenti collegamenti ferroviari e aerei: l’alta velocità facilita le visite in giornata dalle principali aree di produzione, mentre l’aeroporto di Barajas è un hub naturale tra Europa e America Latina, regione chiave per l’export ortofrutticolo.
La scelta del calendario è stata altrettanto vincente. A fine settembre, quando per il settore coincide l’avvio della nuova stagione commerciale, Fruit Attraction offre l’occasione di concentrare in pochi giorni incontri e trattative con tutta la filiera.
Il peso della Spagna nel commercio europeo fa il resto. Con 13 milioni di tonnellate di frutta e verdura esportate ogni anno, pari a oltre la metà delle forniture comunitarie, il Paese è fornitore imprescindibile per la Gdo europea. Parallelamente, la Spagna è diventata anche un grande importatore: dalle 3,2 milioni di tonnellate del 2009 alle oltre 5,4 milioni del 2024, per un valore vicino ai 7 miliardi di euro, che la collocano al quarto posto nell’Ue dopo Paesi Bassi, Germania e Francia.
A sostenere la crescita della fiera contribuisce anche la sede: Ifema, connessa in modo capillare a città e aeroporto, e facilmente fruibile per espositori e visitatori. Non meno importante il programma “Hosted Buyers”, lanciato già nel 2009 e cresciuto fino a coinvolgere oggi circa 650 top buyer da oltre 60 Paesi.
Determinante, infine, la partnership tra Ifema e Fepex, con figure chiave come Jorge Brotons e José María Pozancos che hanno creduto fin dall’inizio in un progetto ambizioso, oggi riconosciuto a livello globale.
Se fino a pochi anni fa sembrava impensabile che Madrid potesse competere con Berlino, oggi Fruit Attraction divide con Fruit Logistica la leadership europea del settore. Una parte consistente della presenza mediterranea che prima affollava gli stand della fiera tedesca ha infatti scelto di trasferirsi a Madrid, senza però intaccare il ruolo di Berlino, che resta punto di riferimento soprattutto per l’Asia e i nuovi mercati globali.
Accanto a loro, Macfrut – la più longeva fiera ortofrutticola d’Europa – continua a consolidarsi grazie al rilancio voluto dall'ex presidente Renzo Piraccini, con un’identità sempre più focalizzata su tecnologia, innovazione e apertura ai Paesi emergenti.
Le tre grandi fiere – Berlino, Madrid e Rimini – coprono oggi l’intero calendario commerciale, ciascuna con un proprio posizionamento e una precisa traiettoria internazionale. Fruit Attraction, con il recente sbarco in Brasile, ha già dimostrato di avere lo sguardo rivolto al futuro.
Il tempo dirà come evolverà questo equilibrio, ma una cosa è certa: in soli 16 anni, Madrid ha cambiato le regole del gioco nel panorama fieristico ortofrutticolo mondiale. (bf)
