Dal campo
Temperature e piogge spingono la Glomerella, sotto attacco le varietà Gala e Golden
Agrion fa il punto sulla malattia nei meleti italiani

Martedì 26 agosto la Fondazione Agrion ha organizzato un incontro dedicato alla Glomerella del melo, malattia emergente recentemente rilevata in Piemonte e in tutti gli areali melicoli del Nord Italia. L’evento è stato organizzato nell’ambito del Progetto SERIA, attività finanziata da Regione Piemonte che ha l’obiettivo di sviluppare servizi innovativi a supporto dell’agricoltura sostenibile e di precisione.
L’agente causale della Glomerella è il complesso fungino del Colletotrichum, costituito da numerose specie fungine che sono in grado di causare macchie a livello fogliare con conseguente filloptosi anticipata e al tempo stesso danneggiare i frutti provocando l’insorgenza di tacche necrotiche estese che portano alla completa marcescenza del frutto. Colletotrichum non è un genere nuovo: da anni è noto come uno dei principali patogeni per i vegetali e con una diffusione su larghissima scala; colpisce infatti numerose colture quali ad esempio fragola, agrumi, cereali ecc. Per quanto riguarda il melo, l’areale di prima diffusione è il sud America (Brasile) laddove le temperature elevate associate a costanti bagnature fogliari e condizioni di umidità continua sono ottimali per lo sviluppo. In Italia su melo è stato rilevato nelle principali zone di produzione (Alto Adige, Trentino, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia) e la sua diffusione è collegata alle nuove condizioni climatiche che si sono verificate negli ultimi anni con aumento delle temperature estive e presenza di umidità dovuta ai temporali, talvolta violenti, che si verificano nel periodo da giugno ad agosto. Queste condizioni predisponenti talvolta si protraggono anche nei mesi di settembre e ottobre, rendendo anche le varietà tardive suscettibili all’attacco del fungo. In Piemonte, in seguito ai primi ritrovamenti datati 2023, Agrion, Settore Fitosanitario e Università di Torino hanno cercato di affrontare prontamente l’emergenza attraverso specifiche ricerche e sperimentazioni di campo. Oltre al monitoraggio territoriale sono state realizzate prove con prodotti fitosanitari al fine d’individuare la migliore strategia di difesa e limitare i danni produttivi.

L’incontro è stato articolato in diversi interventi:
Vladimiro Guarnaccia del DISAFA e del Centro Interdipartimentale Agroinnova (Università di Torino) ha aperto l’incontro illustrando le conoscenze attuali sulla malattia, dall’identificazione dei funghi responsabili al ciclo biologico e alla sintomatologia. Il lavoro svolto dal team di Patologia Vegetale guidato dal Prof. Davide Spadaro ha l’obiettivo di mettere a punto metodi di rilevazione avanzati attraverso l’utilizzo di tecniche molecolari e genomiche, monitorare la diffusione della malattia direttamente in campo attraverso l’uso dei captaspore e identificare le specie coinvolte nella diffusione dei sintomi su melo. Sono inoltre in corso ricerche per meglio comprendere le modalità d’insediamento del patogeno e la valutazione di metodi biologici per contrastare Colletotrichum attraverso l’impiego di microrganismi antagonisti.

Nella relazione di Luca Nari e Francesca Pettiti di Fondazione Agrion e di Chiara Morone del Settore Fitosanitario Regione Piemonte è stata fatta un’analisi delle condizioni climatiche rilevate in Piemonte nel corso degli ultimi anni mettendo in evidenza come, oltre all’aumento delle temperature, le precipitazioni abbondanti del 2023 e del 2024 abbiano favorito una diffusione esponenziale del patogeno in numerosi meleti: in particolare nel 2024 la malattia è stata rilevata in Comuni in cui non era ancora stata constatata la presenza.
Il gruppo Gala (uno dei più presenti in Piemonte) risulta tra i più sensibili alla malattia, seguito da Golden Delicious, Crimson Snow, Inored Story, Opal ecc. Meno sensibili sono invece i gruppi Red Delicious, Fuji e Ambrosia. Uniche cultivar resistenti sono quelle del gruppo Samboa, gestite in esclusiva.

La collaborazione a livello italiano con le altre Regioni colpite ha consentito di creare un tavolo di lavoro nazionale e di sperimentare anche in Piemonte uno specifico modello matematico in dotazione presso il Settore Fitosanitario dell’Emilia Romagna (Riccardo Bugiani). La calibrazione di questo strumento rappresenta un’opportunità unica per i territori colpiti.
Andrea Bossolasco della Fondazione Agrion e Marco Moizio di SAGEA Group hanno infine illustrato la sperimentazione realizzata presso l’azienda frutticola F.lli Franco di Revello, comune che per primo in Piemonte è stato interessato dalla presenza di Glomerella: in particolare l’appezzamento scelto è stato pesantemente colpito dalla malattia negli anni 2023 e 2024; nel 2025 i danni sono stati più lievi a causa di condizioni climatiche non particolarmente predisponenti, e limitati esclusivamente alle foglie. Le strategie saggiate hanno dato dei segnali incoraggianti per la gestione della malattia rispetto al testimone non trattato, che tuttavia a sua volta non è stata fortemente colpito come gli anni passati a causa di un’estate meno piovosa e tendenzialmente più calda rispetto alle precedenti.
Al seguente link è possibile scaricare le presentazioni dell’incontro: https://www.agrion.it/evento/26-08-2025-le-ricerche-in-corso-per-contrastare-glomerella-del-melo/ (aa)
Fonte: Ufficio stampa Fondazione Agrion
