Pianeta Rosso: il bilancio sulle 12 (+1) nuove varietà di pomodoro

Entra in scena il datterino bianco

Pianeta Rosso: il bilancio sulle 12 (+1) nuove varietà di pomodoro

Con la seconda giornata, si è ieri conclusa la seconda edizione di Pianeta Rosso, l'esperienza immersiva ideata da Macfrut e Agroter che ha proposto – complessivamente – tredici nuove varietà di pomodoro in un panel test costituito da oltre 130 partecipanti “tecnici” della produzione e della distribuzione, tra la prima e la seconda giornata.

Ieri hanno aperto i lavori Alfonso Bendi - Responsabile della Ricerca di Agroter, Roberto Della Casa - direttore Scientifico di Agroter – insieme a Riccardo Zampieri, buyer ortofrutta di Conad Consorzio Nazionale, che hanno delineato un quador dell’andamento del pomodoro nella Gdo a livello nazionale.

Alfonso Bendi, Responsabile della Ricerca di Agroter, Roberto Della Casa, direttore Scientifico di Agroter e Riccardo Zampieri, buyer ortofrutta di Conad Consorzio Nazionale

L’importanza della categoria è evidente, così come la profondità assortimentale che, tuttavia, disorienta più che orientare il cliente per una limitata percezione delle diverse prestazioni. Conad, per venire incontro ai propri clienti su questo aspetto, ha creato nel 2021 una nuova linea di MDD premium, “Sapori e Idee” con una selezione di referenze identificate sotto l’aspetto del gusto. I risultati sono stati molto interessanti, soprattutto perché la linea ha sviluppato vendite incrementali nella categoria pomodoro, senza creare cannibalizzazione. 

E' stata poi la volta di Angelo Benedetti, presidente di Unitec, con cui si è entrati più nel dettaglio delle potenzialità della tecnologia “UNIQ”, ovvero non solo la possibilità di selezionare i singoli frutti dal punto di vista della qualità esterna, ma anche in base alle caratteristiche interne.

A destra Angelo Benedetti, presidente di Unitec

Il terzo intervento è stato dedicato al progetto Road To Quality, per il quale Rodolfo Zaniboni – Assosementi – ha fatto un’esauriente panoramica delle potenzialità del sistema che è stato costruito per fornire la massima garanzia al distributore e al cliente finale per i prodotti ortofrutticoli. 

I caposaldi del progetto sono 4: tracciabilità dal seme alla tavola, qualità, etica e trasparenza. Uno dei vantaggi che offre il sistema è che in tempo reale tutte le informazioni sul prodotto in entrata sono a disposizione per il distributore, dati che possono essere arricchiti anche con informazioni qualitative, così da creare uno storico utile per gli anni avvenire.

A destra Rodolfo Zaniboni di Assosementi

La case history della giornata è stata il pomodoro di Pachino Igp che, da prodotto ad indicazione geografica protetta, è diventata una marca, anzi un lovemark, nel percepito del consumatore

Dalle ricerche condotte dal Monitor Ortofrutta di Agroter, infatti, tra le prime associazioni alla parola pomodoro si trova “Pachino”, in quarta posizione, dopo “passata”, “sugo” e “ciliegino”. Il consorzio ha ottenuto, e sta ottenendo, ottimi risultati, nonostante tutte le criticità lato produzione, come quelle legate alla Tuta absoluta e al Tomato Brown.

Roberto Della Casa con Massimo Pavan e Salvatore Chiaramida del Consorzio del pomodoro di Pachino Igp

Durante l’evento sono state fatte assaggiare 7 nuove varietà di pomodoro, tra cui - in anteprima - il datterino bianco, per il quale c’era una grande aspettativa. I pareri espressi sono stati confrontati in diretta con quelli degli acquirenti che hanno assaggiato, qualche giorno prima, i medesimi pomodori mentre facevano la spesa.

I risultati sono molto interessanti, soprattutto nel confronto tra tecnici e clienti-consumatori. È stata, infatti, rilevata molto frequentemente, una netta differenza tra ciò che pensa chi acquista pomodori e chi li produce o li vende.(gc)