Il meglio di IFN
Pesche e nettarine: da un avvio timido a una stagione che promette bene
La diretta di IFN fotografa una campagna in recupero, favorita da una buona qualità

Dopo un avvio rallentato, dovuto a un ritardo nella maturazione nei principali areali produttivi, la campagna commerciale di pesche e nettarine è finalmente entrata nel vivo. Il mercato sta recuperando terreno, sostenuto da una buona qualità dei frutti, favorita da un ricambio varietale che non solo migliora le performance delle tipologie tradizionali, ma introduce nuovi concept come le pesche piatte, particolarmente apprezzate dai consumatori, sempre più ricettivi alle novità del comparto.
Un segnale incoraggiante per una filiera che negli ultimi anni ha affrontato diverse criticità, soprattutto a livello produttivo nel Nord Italia. Quest’anno, inoltre, anche i principali competitor europei devono fare i conti con condizioni avverse: la Spagna è stata colpita da numerose grandinate, mentre la Grecia ha subito una gelata storica.
Tutti elementi che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione, come emerso durante la diretta organizzata ieri mattina da IFN, interamente dedicata a uno dei prodotti estivi di punta del reparto ortofrutta: pesche e nettarine.
A intervenire nel dibattito, alcuni protagonisti di rilievo del settore: Giacomo Galdiero, amministratore delegato di AOP Luce, Mauro Laghi, direttore generale di Alegra e Leonardo Odorizzi, responsabile commerciale de La Grande Bellezza Italiana e presidente del Consorzio Pesca di Verona IGP. Dal lato della distribuzione moderna hanno portato la loro visione: Manuele Gelli, buyer ortofrutta per Conad Nord Ovest e Giovanni Sansone, responsabile acquisti ortofrutta per Dimar (insegna Mercatò, gruppo Selex).
Produzione italiana in difficoltà, ma consumi dinamici
A introdurre i lavori della diretta è stato il nostro direttore Roberto Della Casa, che ha fornito un quadro puntuale dell’evoluzione produttiva e dei consumi nel comparto delle pesche e nettarine.
“Negli ultimi vent’anni abbiamo perso 30 mila ettari e oltre 600 mila tonnellate di produzione, con l’Emilia-Romagna tra le regioni più colpite, insieme a Veneto e Piemonte”, ha sottolineato Della Casa. “Il Sud, invece, ha contenuto meglio le perdite”.
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Un trend produttivo in forte contrazione, dunque, che tuttavia si confronta con una dinamica di consumo in ripresa. “Dal 2020 in avanti, cioè dal periodo Covid, i consumi hanno registrato una crescita dei volumi del 7%, trainata soprattutto dal canale discount, che ha mostrato performance superiori alla media”.
Anche sul fronte degli scambi con l’estero si intravede una svolta positiva. “Nel 2024 la bilancia commerciale è tornata in attivo, dopo un biennio – il 2021 e il 2023 – non particolarmente brillante”, ha aggiunto il nostro direttore.
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Campagna pesche e nettarine 2025: stagione in ritardo
Se i consumatori sono pronti, i produttori italiani non sono da meno, a partire dalla Campania, come ha evidenziato Giacomo Galdiero: “Quest’anno più che mai abbiamo una produzione eccellente, nonostante un avvio leggermente in ritardo. Il caldo delle ultime settimane ha favorito la maturazione e oggi possiamo contare su frutti di ottima qualità, molto richiesti dal mercato”, ha spiegato. “Anche se gli ettari coltivati si sono ridotti, la Campania continua a giocare un ruolo importante: è un vero e proprio frutteto d’Italia”.
Aop Luce è attiva nella lavorazione di pesche e nettarine da oltre un mese: “La campagna è partita in modo timido, ma ora si è decisamente riscaldata: abbiamo tanta richiesta e prezzi molto remunerativi, anche grazie alla carenza di prodotto da Spagna e Grecia. Possiamo dire che, per noi, è davvero l’anno giusto”.
Se la Campania può contare su un'annata brillante, in Emilia-Romagna la situazione è apparsa leggermente più complessa, come ha spiegato Mauro Laghi: “La nostra produzione è concentrata in Emilia-Romagna, ma negli ultimi anni ci siamo estesi anche in altri territori, come Piemonte e Calabria. In Romagna, però, la produzione di quest’anno non è ai livelli del 2023: registriamo un calo del 15%, che comunque non compromette la nostra capacità di rispettare gli impegni commerciali”.
Anche qui, la campagna è partita in ritardo, ma sta entrando nel vivo proprio in queste settimane. "Sarà una stagione lunga, che dovrebbe arrivare fino a fine settembre inoltrato. Per ora sta andando bene: il maltempo nelle ultime settimane ci ha risparmiati e il mercato si sta stabilizzando su livelli di prezzo leggermente superiori a quelli dell’anno scorso. Le prospettive, dunque, sono positive”.

A completare il quadro produttivo nazionale è stato Leonardo Odorizzi, che ha offerto una visione d’insieme capace di collegare idealmente Sud e Nord Italia.
“La Grande Bellezza Italiana è una rete di imprese che mette insieme produttori e produzioni provenienti da diversi areali italiani – ha ricordato –. Nello specifico, per quanto riguarda pesche e nettarine, siamo attivi da circa un mese con la produzione pugliese, dove operiamo da molti anni. La campagna in Puglia ha dato soddisfazioni: la qualità è stata eccellente, con valori di brix superiori a 10, e la remunerazione adeguata. Tuttavia, le rese sono state penalizzate, sia per le temperature rigide in fase iniziale sia per la carenza idrica, che potrebbe costringere a reperire acqua da altre regioni”.
Nel frattempo, è appena iniziata anche la raccolta nell’areale veronese, che si presenta sotto i migliori auspici. “Qui la produzione è eccellente sia in termini di volumi che di qualità dei frutti, e questo ci fa ben sperare per il prosieguo della campagna”.
Odorizzi ha però invitato alla cautela. “Al momento possiamo dire che la situazione è positiva, ma come sempre sarà fondamentale monitorare i prossimi giorni. C’è sempre il rischio che qualcuno provi ad abbassare i prezzi, approfittando dell’arrivo di prodotto estero. Per ora, però, il mercato è sotto controllo”.
Consumi: inizio lento ma sti sta recuperando bene
L’avvio rallentato della campagna 2024 trova riscontro anche nei dati del monitoraggio Ortofrutta di Agroter, che fotografano – al progressivo del mese di giugno (fino alla settimana 23) – una contrazione dei volumi accompagnata da un marcato fenomeno inflattivo. Uno scenario tipico di una situazione di offerta limitata, dove la scarsità di prodotto spinge verso un aumento dei prezzi.
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Una lettura confermata anche dal lato della distribuzione, come ha sottolineato Giovanni Sansone: “È ancora presto per tracciare un bilancio definitivo, considerando che maggio e giugno rappresentano solo una parte della campagna. Tuttavia, confermiamo il ritardo dell’avvio, in linea con quanto evidenziato dai dati. Per quanto ci riguarda, la Spagna incide poco nelle nostre scelte d’approvvigionamento, ma il suo calo produttivo ha comunque avuto un effetto generale sul mercato, generando una carenza complessiva di prodotto”.
Sansone ha precisato che la rete Dimar ha avviato la campagna con prodotto italiano già dalla prima settimana di maggio, come lo scorso anno. “C’è da rilevare un aumento generale dei prezzi e questo ha portato a un calo dei volumi venduti, compensato però da una tenuta del valore complessivo”.
Uno dei fattori chiave per le prossime settimane sarà la qualità dei frutti. “Le prospettive sono positive – ha concluso Sansone – anche grazie alle performance degli areali di riferimento, che quest’anno sembrano offrire pezzature più generose rispetto agli ultimi anni. E questo può fare davvero la differenza, visto che la mancanza di calibro è stata una delle criticità più penalizzanti in fase di vendita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso anche Manuele Gelli, che ha confermato le tendenze emerse durante la diretta, pur con alcune differenze interne alla categoria.
“Siamo sostanzialmente in linea con i dati presentati, anche se, per quanto riguarda le nettarine, tra maggio e giugno abbiamo avuto a disposizione buone linee di prodotto e siamo riusciti ad attivare promozioni efficaci, che hanno dato un impulso positivo alle vendite", ha spiegato Gelli. "Per il resto della categoria, ci allineiamo con l’andamento generale del mercato, caratterizzato da una partenza prudente ma con buone prospettive”.
Nel tracciare un primo consuntivo, Gelli ha evidenziato che “la campagna 2024 si è chiusa con circa 7 mila tonnellate vendute e quasi 18 milioni di euro di valore alla vendita”, sottolineando in particolare la ripresa delle nettarine bianche, che dopo alcune stagioni difficili stanno tornando a esprimere tutto il loro potenziale. “Stanno performando molto bene – ha aggiunto – grazie a un lavoro di qualità fatto in campo, che oggi si riflette nel gradimento del consumatore”.
Ottime notizie anche per la pesca piatta, che si conferma un segmento in forte espansione: “Qui il progresso è stato significativo – ha concluso – e abbiamo raggiunto livelli eccellenti, in alcuni casi anche superiori alla Spagna, a conferma della validità delle scelte varietali e agronomiche fatte negli ultimi anni dai produttori italiani”.
La seconda parte della diretta si è concentrata sugli elementi strutturali del comparto, che approfondiremo nelle prossime edizioni. Se non puoi attendere, riguarda la diretta qui sotto:
