Panama, Chiquita licenzia gli ultimi operai: l’addio è completo

Il governo tenta la mediazione per un possibile ritorno

Panama, Chiquita licenzia gli ultimi operai: l’addio è completo

La crisi tra Chiquita Brands e il governo di Panama segna un nuovo capitolo con l’annuncio del licenziamento degli ultimi 1.189 lavoratori a giornata nelle piantagioni bananiere del Paese. La notizia è stata diffusa da Reuters il 17 luglio, confermando che l’uscita di scena della multinazionale è ormai totale, dopo il precedente taglio di circa 5.000 posti a fine maggio. Le tensioni si sono aggravate nei mesi scorsi a causa delle proteste contro la riforma del sistema pensionistico panamense. Gli scioperi hanno coinvolto in particolare la provincia di Bocas del Toro, zona cruciale per la produzione di banane. La situazione è degenerata al punto che il governo ha dovuto sospendere per cinque giorni alcune garanzie costituzionali, tra cui la libertà di movimento e di riunione, per ristabilire l’ordine pubblico ha evidenziato AP News. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Welt, nel corso delle manifestazioni sono stati danneggiati diversi impianti logistici legati a Chiquita, tra cui lo stadio locale e l’aeroporto di Bocas del Toro, con un impatto economico stimato in almeno 75 milioni di dollari.

Governo al lavoro per un possibile ritorno
Nonostante la chiusura delle operazioni, il governo panamense non ha perso la speranza di un possibile ritorno di Chiquita nel Paese. Il presidente José Raúl Mulino ha dichiarato alla testata centroamericana Tico Times di voler fare “tutto il possibile” per convincere la multinazionale a riprendere le attività. Sono in corso trattative per trovare un compromesso che possa riportare l’azienda nelle piantagioni panamensi, anche se la decisione finale resta nelle mani della direzione di Chiquita.

Impatto sull’agricoltura e sulla filiera globale
L’abbandono di Panama da parte di Chiquita rappresenta un cambiamento significativo per il mercato globale della banana. Il Paese centroamericano è da sempre uno snodo strategico nella produzione di banane destinate all’export, in particolare verso Stati Uniti ed Europa. La decisione di chiudere le attività non riguarda solo la perdita di migliaia di posti di lavoro, ma rischia di avere ricadute anche sulla filiera logistica internazionale, con un possibile rialzo dei prezzi e ripercussioni sulle forniture.
Per il momento, Chiquita ha ufficializzato il proprio ritiro da Panama, ma i tavoli di dialogo restano aperti. La prossima mossa spetterà all’azienda e ai suoi vertici internazionali. (aa)