Il meglio di IFN
L'ortofrutta italiana rilancia l'export via mare ma resta il nodo della logistica
L’analisi di Riccardo Martini (Dcs Tramaco)

È partita la nuova campagna di esportazione della frutta italiana via mare. Mentre le prospettive a livello produttivo – in particolare per mele e kiwi – appaiono positive, la logistica resta un terreno complesso, tra miglioramenti e nuove criticità. IFN ne ha parlato con Riccardo Martini, amministratore delegato di Dcs Tramaco, per capire quali sfide e opportunità si profilano all’orizzonte.
Angelo Angelica – Qual è oggi lo scenario dal punto di vista logistico?
Riccardo Martini – Ci sono chiaroscuri. Per i traffici marittimi, la situazione è migliorata rispetto allo scorso anno: i servizi alternativi al Canale di Suez – che resta in gran parte inutilizzato – permettono comunque di raggiungere Medio Oriente, Sub Continente Indiano ed Estremo Oriente con tempi accettabili per prodotti come le mele. Sul fronte terrestre, invece, il quadro è più complicato: oltre ai surcharge già pesanti legati alla congestione dei terminal container, ora incombe il rischio di ulteriori extracosti legati all’entrata in vigore dell’art. 6-bis del D.L. n. 73/2025.

Angelica – Ci può spiegare meglio cosa prevede questa norma?
Martini – L’obiettivo del decreto è tutelare l’autotrasporto, categoria indubbiamente in difficoltà. Il problema è che il testo si presta a interpretazioni discordanti. In sintesi, l’articolo riduce a 90 minuti il tempo massimo di attesa dal momento in cui il camion si presenta al carico o scarico. Oltre questa soglia scatta una penale di 100 euro l’ora – anche per frazioni di tempo. L’aggiornamento del costo può essere comprensibile, visto che i 40 euro precedenti risalivano al 2005. Ma ciò che preoccupa è l’interpretazione di alcuni trasportatori, secondo i quali i 90 minuti includerebbero non solo l’attesa, ma anche le operazioni di carico e scarico. Una visione del genere renderebbe inevitabili extracosti pesanti e imprevedibili, soprattutto in periodi di picco, quando i magazzini devono gestire decine di container al giorno.
Angelica – Perché si parla di interpretazioni diverse?
Martini – Mentre L'art. 6-bis del D.L. n. 73/2025 stabilisce inderogabilmente che i 90 minuti sono il tempo massimo di attesa per iniziare le operazioni di carico o scarico, una volta che il mezzo è giunto al luogo di carico convenuto, Le nostre Associazioni professionali sostengono che i tempi di esecuzione delle operazioni di carico/scarico parrebbero lasciati alla determinazione contrattuale fra le parti (cfr. art. 6 bis terzo comma ed ex art. 6, comma 3 lett. e) bis).
Questa confusione sta mettendo in forte difficoltà la nostra categoria e la sua clientela, che rischia un notevole aggravio di costi, difficilmente prevedibili e quindi quantificabili in anticipo nel prezzo di vendita delle merci. Temo che si apra un periodo di lunghi contenziosi, di cui non si sentiva sicuramente il bisogno.

Angelica – Non c’è una via d’uscita?
Martini – Una soluzione potrebbe arrivare da una circolare esplicativa del Ministero, auspicabilmente sollecitata da Confindustria. Il problema, infatti, non riguarda solo la frutta, ma tutto l’export italiano: pensiamo a settori come mobili, vetreria, abbigliamento o carni congelate, per i quali le operazioni di carico richiedono spesso ore.
Angelica – Guardando invece al mercato USA, che impatto avranno i nuovi dazi?
Martini – Negli Stati Uniti esportiamo soprattutto kiwi, in particolare quello giallo destinato a un consumatore di fascia alta. In questo caso l’incidenza del dazio al 15% sarà limitata. Più che i dazi, temo gli effetti della svalutazione del dollaro: oggi, a parità di prezzo, il prodotto italiano costa circa il 10% in più rispetto alla scorsa stagione.
Angelica – A breve si terrà Fruit Attraction a Madrid. Che aspettative avete?
Martini – È diventata la fiera di riferimento per l’export via mare: il momento è ideale, perché coincide con l’avvio delle campagne e consente di fare il punto su prezzi e servizi. Dopo Madrid, tradizionalmente, le esportazioni entrano nel vivo. Per noi è un appuntamento irrinunciabile, e vi aspettiamo al nostro stand C-12 nella Hall 8.
