Il meglio di IFN
Kiwi, revisione al ribasso delle stime per il verde ma confermata la crescita del giallo
Dati e analisi dalla diretta IFN andata in onda ieri mattina

In Italia si prospetta un’annata per il kiwi verde con una disponibilità inferiore rispetto alle stime iniziali, a delineare uno scenario molto simile a quello della scorsa campagna. Al contrario, per la tipologia a polpa gialla, le previsioni di crescita del segmento vengono confermate. In entrambi i casi, i parametri qualitativi si attestano su livelli più che soddisfacenti, elemento che lascia ben sperare per un'annata commerciale destinata a entrare nel vivo nelle prossime settimane e a proseguire fino a maggio.
È questa, in sintesi, la fotografia emersa dalla diretta social organizzata da IFN (clicca qui per rivederla), che ha acceso i riflettori su uno dei frutti simbolo dell’ortofrutta italiana: il kiwi. Al dibattito hanno preso parte rappresentanti di rilievo della filiera: Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa; Alessandro Fornari, direttore generale di Jingold; e Christian Nicodemo, responsabile marketing e comunicazione di OP Frutthera Growers, per il versante produttivo. Per la distribuzione moderna sono intervenuti Nicola Biasiolo, responsabile acquisti ortofrutta di Unicomm, e Luigi Saitta, category manager ortofrutta del Gruppo Arena.
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I numeri del mercato
Ad aprire il confronto è stato, come di consueto, il direttore di IFN Roberto Della Casa, che ha tracciato il quadro del comparto con i principali dati di mercato: “Analizzando gli acquisti domestici a volume, si registra un calo complessivo fino al 20% negli ultimi cinque anni, accentuatosi come tendenza nell’ultimo.
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Tuttavia, non c’è da preoccuparsi: a valore il comparto tiene, con una crescita media del 13% su tutti i canali nello stesso periodo, trainata in particolare dal discount (+30%) e da iper e supermercati (+20%). Un’ulteriore nota positiva arriva dal monitoraggio del prodotto confezionato, che conferma il trend di crescita del kiwi giallo, pur lasciando ancora al verde il ruolo di riferimento del mercato”.
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La voce della distribuzione: performance in crescita
La parola è poi passata al mondo distributivo con Nicola Biasiolo: “Ci riconosciamo pienamente in questi dati. Nel 2024 abbiamo registrato un incremento del 10% rispetto all’anno precedente e anche in questo 2025 continuiamo a crescere a valore. Si tratta di una categoria che performa bene e che oggi vale circa il 3,5% del totale della frutta. Entrando nel dettaglio, il kiwi verde sfuso di origine italiana rappresenta circa un terzo delle vendite; un altro terzo è costituito dal prodotto estero, tra importazioni e altre provenienze, mentre il restante è confezionato, segmento in cui il giallo ha ormai superato il verde. Visti i trend, stiamo valutando di introdurre anche il giallo nella versione sfusa. Per quanto riguarda la campagna in corso, rispetto alle stime iniziali del CSO Italy che indicavano un aumento, si prevede in realtà un lieve calo dei volumi, che riporterebbe la produzione su livelli simili a quelli dello scorso anno. In campagna si parla di prezzi sostenuti e, considerata la stagionalità, è probabile che il mercato italiano riesca a prolungare la commercializzazione, mentre la Grecia è già partita”.
Sulla stessa linea si è espresso Luigi Saitta del Gruppo Arena, che ha evidenziato alcune divergenze nelle valutazioni: “In effetti ci sono pareri contrastanti tra le stime ufficiali, che prevedono una crescita, e le informazioni che riceviamo dai nostri fornitori, secondo i quali si andrà invece verso un ridimensionamento. Come spesso accade, la verità probabilmente sta nel mezzo e ci attende una campagna in linea con quella dello scorso anno. Sul fronte operativo abbiamo riscontrato criticità con il prodotto estero: nel nostro caso abbiamo interrotto le forniture greche a causa di problemi nella gestione dell’offerta, tornando al prodotto cileno, mentre la Nuova Zelanda prosegue regolarmente. Ora attendiamo il kiwi nazionale — alcuni ci hanno già proposto le prime partite — ma preferiamo iniziare la stagione con un prodotto pienamente maturo e di qualità adeguata”.

Il fronte produttivo: in calo il verde, espansione per il giallo
Il mondo produttivo ha sostanzialmente confermato le percezioni della distribuzione riguardo a un possibile ridimensionamento dello scenario, in particolare per il kiwi verde. A sottolinearlo è stato Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa: “Siamo tra le realtà di riferimento del panorama actinidicolo nazionale, con una produzione complessiva di circa 50 mila tonnellate tra kiwi giallo e verde. La raccolta del giallo si sta chiudendo positivamente, e il verde è ormai in fase avanzata. Avevo qualche perplessità sulle previsioni di incremento produttivo del verde e, in effetti, sebbene in Romagna si registri una crescita rispetto allo scorso anno — che era stato particolarmente deficitario — nel Centro-Nord l’aumento appare più contenuto rispetto alla stima del CSO Italy, che indicava un +11%. Direi che siamo poco sopra i livelli del 2024, mentre in Lazio e Calabria la produzione, a mio avviso, raggiungerà a malapena quella dello scorso anno. In sintesi, ritengo che il kiwi verde si assesterà su volumi analoghi, mentre prosegue la crescita del kiwi giallo, grazie ai nuovi impianti che stanno entrando a regime. I parametri qualitativi sono molto buoni, sia in termini di grado Brix che di sostanza secca, e questo mi fa ritenere che il prodotto italiano sia pronto per affrontare una campagna solida da dicembre fino a tutto maggio”.

Moretti ha poi aggiornato sul fronte fitosanitario, affrontando il tema della Moria del kiwi, definita “la problematica più preoccupante per il comparto”, soprattutto negli impianti di Hayward e in quelli gialli più datati. “Siamo convinti – ha spiegato – che la Moria sia strettamente legata a una gestione non corretta del rapporto suolo/acqua. È noto come molti impianti siano stati compromessi, a partire dal Lazio, dove il fenomeno è comparso per primo, per poi diffondersi in Veneto, Piemonte e, quest’anno, anche in alcune aree della Romagna. Il cambiamento climatico di certo non facilita la situazione. Un rimedio definitivo ancora non esiste, ma l’adozione di buone pratiche agronomiche consente di contenere in modo significativo il decorso di questa avversità, così come sembrano promettenti alcuni portinnesti”.
La visione globale: la crescita del Sud del mondo
Ad approfondire il quadro produttivo fornendo uno spaccato a livello mondiale ci ha pensato Alessandro Fornari: “Avventurarsi nelle statistiche e nelle analisi è sempre rischioso, perché i numeri, soprattutto se si tratta di stime, possono facilmente essere smentiti, a maggior ragione in uno scenario così mutevole come quello frutticolo. Tuttavia ci sono dei macro trend che sono incontrovertibili. Per esempio, a livello mondiale si registra una crescita costante, trainata in particolare dall’Emisfero Sud, che sta progredendo in modo significativo, mentre l’Emisfero Nord – escludendo la Cina – appare sostanzialmente stabile. Il kiwi giallo è il vero motore di questa espansione: basti pensare che la Nuova Zelanda ha superato il mezzo milione di tonnellate, con un incremento del 25% negli ultimi anni. Nel Nord del Pianete, invece, si osserva una compensazione tra chi cresce, come la Grecia, e chi ha perso terreno, come l’Italia, che resta comunque leader del kiwi giallo con una produzione media di circa 100 mila tonnellate annue, seconda solo alla Nuova Zelanda, e con una gamma varietale ormai diversificata. Il verde, al contrario, è in lieve flessione, penalizzato da problematiche fitosanitarie come la Moria e da una progressiva riconversione verso il giallo, e in quota minore verso il rosso. In Europa, il confronto resta dunque principalmente tra Italia e Grecia, con quest’ultima che si distingue nel segmento del verde”.

Riguardo all’attuale campagna, Fornari ha precisato: “Al momento abbiamo già raccolto circa il 75% della nostra produzione di kiwi giallo, e possiamo dire che quest’anno la raccolta è in leggero anticipo rispetto alla media. I frutti hanno raggiunto la maturazione con qualche giorno di anticipo e i parametri qualitativi – in particolare grado Brix e sostanza secca – risultano molto buoni e perfettamente in linea con le aspettative. Anche sotto il profilo quantitativo, i volumi confermano le previsioni, registrando un incremento rispetto alla scorsa stagione, segno di un trend produttivo positivo e di un progressivo consolidamento del segmento a polpa gialla.”
Il Sud Italia, nuova frontiera del kiwi
A chiudere il confronto sulle previsioni di questa campagna è stato Christian Nicodemo, di Frutthera Growers, che ha posto l’accento sulla crescita significativa del Sud Italia, oggi tra le aree più dinamiche nella produzione di kiwi: “I trend produttivi nelle regioni meridionali – in particolare Campania, Calabria e Basilicata – sono in costante aumento, soprattutto negli ultimi dieci anni, durante i quali si è assistito a una vera e propria riscoperta di questa coltura. Il kiwi ha dimostrato un forte adattamento negli areali del Sud, a partire da quelli che non presentano criticità legate all’approvvigionamento idrico. In Basilicata, ad esempio, dopo la contrazione registrata tra il 2002 e il 2012, si è tornati a investire con convinzione, tanto che la regione è oggi uno dei poli produttivi più importanti per i principali player nazionali e internazionali”.

Nicodemo ha sottolineato anche il ruolo di queste aree come laboratorio di innovazione varietale: “Le regioni del Sud non solo stanno ampliando le superfici coltivate, ma ospitano anche le principali sperimentazioni sulle nuove varietà. Si tratta di territori naturalmente vocati, non solo per condizioni climatiche favorevoli ma anche per una minore incidenza di fitopatie, che riusciamo a gestire in modo efficace. Proprio da questa analisi è nato il progetto Kiwy Matera, ispirato al successo della “Fragola Matera”, che ha saputo valorizzare il legame con il territorio come elemento distintivo. Il nostro obiettivo è lo stesso: costruire un’identità territoriale forte intorno a un prodotto di qualità costante, come il Top Gold, varietà a polpa gialla che negli areali lucani esprime il meglio di sé, raggiungendo valori al consumo superiori ai 15° Brix e una sostanza secca oltre il 20%, con punte che arrivano anche al 25%. Risultati che confermano il potenziale straordinario del Sud nel futuro del kiwi italiano”.
La seconda parte della diretta è proseguita analizzando gli elementi strategici del comparto che approfondiremo nelle prossime edizioni. Per rivedere la diretta clicca qui.


















