Dal campo
Frutta estiva tra rialzo dei prezzi e calo delle rese
Neri (Fruitimprese Emilia-Romagna): “Quotazioni alte non compensano i volumi ridotti e l’aumento dei costi”

Siamo ormai giunti alla conclusione della stagione estiva della frutta e si può iniziare a tracciare un primo bilancio: prezzi generalmente molto soddisfacenti, ma volumi che non sempre hanno risposto alle aspettative.
È questa la valutazione di Patrizio Neri, presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna. “Provo a dare qualche spiegazione, anche se non è semplice. Le dinamiche che determinano un risultato finale sono infatti frutto di un intreccio di cause difficili da individuare e ordinare. Inoltre, le implicazioni non si fermano al contesto locale o nazionale, ma si estendono a livello europeo”. Neri ricorda infatti come tutte le produzioni di drupacee del Vecchio Continente abbiano registrato un calo, conseguenza diretta delle condizioni climatiche.
“Un calo previsto, sì, ma non nelle proporzioni che poi si sono effettivamente verificate. Da qui un rapporto squilibrato tra domanda e offerta: una disponibilità inferiore a fronte di una richiesta elevata ha inevitabilmente portato a un rialzo dei prezzi. Semplice, a prima vista”, osserva Neri. “Tuttavia, non sempre la Plv è risultata soddisfacente: le quotazioni alte non hanno compensato i volumi ridotti per ettaro, mentre i margini si sono ulteriormente assottigliati a causa dell’incremento dei costi di gestione del frutteto. Basti pensare che i costi correnti sostenuti dalle aziende agricole italiane – che incidono per circa il 68% sul totale – sono aumentati dell’11% rispetto alla media dell’ultimo triennio”.
Il bilancio finale, quindi, presenta “luci e ombre in un comparto, quello frutticolo, che non può più essere letto secondo il vecchio paradigma dell’attività rurale, intesa come semplice, per quanto faticosa. La semplicità è sempre stata lo stereotipo dell’agricoltura, ma oggi le cose sono cambiate. Chi ha saputo investire nelle migliori tecnologie, nell’innovazione varietale e nel digitale, è in grado di generare reddito e intravede la luce in fondo al tunnel. Al contrario, chi – per ragioni strutturali, come la piccola dimensione aziendale, o per il mancato ricambio generazionale – continua a gestire in maniera tradizionale, si ritrova con redditi altalenanti e, di conseguenza, con molte più ombre che luci”. (aa)
Foto apertura: Patrizio Neri, presidente Fruitimprese Emilia-Romagna
Fonte: Ufficio stampa Fruitimprese Emilia-Romagna
