Ciliegia: un altro prodotto per pochi

Polarizzazione degli acquisti nelle famiglie ad alto reddito. Fruttivendolo e mercato ancora un riferimento

Ciliegia: un altro prodotto per pochi

Le ciliegie sono uno dei frutti simbolo della tarda primavera, con un picco di vendite concentrato tra maggio e giugno, in coincidenza della piena stagionalità del prodotto italiano. La loro breve stagione, insieme a una dolcezza e un'aromaticità distintive, rendono questo prodotto unico, tanto da essere spesso paragonato a un dessert della pasticceria più che a un semplice prodotto del reparto ortofrutta.
In questo contesto, non poteva mancare il consueto approfondimento di Italiafruit News, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio permanente YouGov Shopper, per analizzare come si sono evolute le caratteristiche dei consumatori di ciliegie rispetto a due anni fa.

Appena un terzo degli italiani compra ciliegie e sempre più di rado
Un po’ come accade per gli asparagi (clicca qui per approfondire), anche le ciliegie restano un prodotto di nicchia: solo il 34,2% delle famiglie italiane le acquista e sono in calo rispetto al 2023 (-1,5 punti). Al contrario, la frutta nel suo complesso registra un aumento della penetrazione (+1,2 punti).
La finestra stagionale per l’acquisto di ciliegie italiane è tra le più brevi dell’intero comparto ortofrutticolo nazionale, il che incide negativamente sulla frequenza d’acquisto. Nel 2025 si contano in media 3,4 atti d’acquisto per famiglia, in diminuzione del 6% rispetto al 2023, mentre la frequenza per la frutta in generale è in aumento (+13%).

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Spesa media per acquisto si impenna ma con quantità in ridimensionamento 
Sempre in analogia con gli asparagi, anche per le ciliegie si osserva un forte incremento della spesa media per atto d'acquisto: +19% rispetto al 2023. La soglia si avvicina ormai ai 5 euro, contro i circa 4 euro di due anni fa, superando quella registrata per la frutta in generale. Allo stesso tempo, il quantitativo medio acquistato si riduce sensibilmente, con un calo del 22%, più marcato rispetto a quello della frutta nel complesso (-13%).
In sintesi, il prezzo medio delle ciliegie – che in piena stagione può toccare anche i 10 €/kg (clicca qui per approfondire) – rappresenta un ostacolo significativo all’acquisto. Se, inoltre, si considera l’effetto dell’inflazione degli ultimi anni (sebbene oggi in rallentamento) che ha eroso nel tempo il potere d’acquisto, appare evidente come questo frutto sia diventato quasi un bene di lusso, spingendo i consumatori a ridurre le quantità acquistate nonostante una spesa complessiva in crescita.

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Ciliegie: fruttivendolo e mercato con quote doppie rispetto alla frutta
Nell’analisi delle quote per canale di acquisto, spicca il ruolo centrale dei canali tradizionali, che mostrano lo scostamento più marcato rispetto alla frutta nel complesso tra tutti i prodotti analizzati finora. Per le ciliegie, infatti, la quota di acquisti complessiva di fruttivendoli e mercati supera il 34%, mentre per la frutta in generale si ferma sotto il 15%.
Al contrario, le ciliegie risultano meno acquistate rispetto alla frutta in tutti gli altri canali, in particolare nei supermercati (33,3% contro il 50%) e, in misura minore, nei discount (17,2% contro 18,7%). Tuttavia, sono proprio questi due ultimi canali a trainare la crescita, come accade in molte categorie (+3,7 punti per i supermercati e +3,3 per i discount), mentre la flessione nei canali tradizionali è contenuta se confrontata con la frutta in generale: -0,8 punti nei fruttivendoli (contro -2,6 per la frutta in generale) e -3 punti nei mercati, un dato simile a quello della frutta (-2,6).

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Polarizzazione degli acquisti di ciliegie nelle famiglie ad alto reddito
Chiudiamo l’analisi con uno sguardo alle quote di acquisto per fascia di reddito, dato che – come visto – il prezzo rappresenta un ostacolo significativo nelle ciliegie. Il dato più rilevante riguarda le famiglie ad alto reddito, che mostrano una quota del 29,1% per le ciliegie, superiore di quasi 3 punti rispetto alla frutta in generale (26,4%). In tutte le altre fasce, invece, la frutta registra quote più alte rispetto alle ciliegie o paritarie.
Da segnalare. infine, che proprio nella fascia ad alto reddito si osserva una crescita della quota, segno di una crescente polarizzazione degli acquisti verso questo sottoinsieme della popolazione. La fascia medio-bassa è anch’essa in lieve ripresa, un trend piuttosto comune nell’ortofrutta, mentre si registra una contrazione tra le famiglie a reddito medio-alto e basso. (bf)

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