Banane: al Nord consumi superiori del 50% rispetto al Sud

Siamo arrivati all’ottava edizione della rubrica dedicata all’evoluzione del profilo del responsabile acquisti nazionale di frutta e verdura, realizzata grazie alla collaborazione tra Monitor Ortofrutta di Agroter e Consumer Panel di GfK Italia.
Questa volta, l’analisi si concentra su una delle categorie più rilevanti del reparto ortofrutta, che ha recentemente registrato vendite particolarmente vivaci, a differenza di altre categorie altrettanto importanti ma che versano in difficoltà. Stiamo parlando delle banane. Pur avendo un assortimento meno profondo rispetto ad altre categorie di punta come mele o pomodori, le banane generano volumi di vendita significativi. Tuttavia, la delicatezza del frutto e l’alto tasso di scarto le rendono particolarmente critiche nella gestione della vendita.
Scopriamo insieme come si sono evoluti i principali parametri legati all’acquisto di questo frutto, sempre presente sugli scaffali del reparto ortofrutta.

Aumentano le famiglie acquirenti per le banane
La quota di famiglie che acquistano banane, pari all'85,7%, è tra le più alte nel comparto frutta. Nel periodo considerato (anno terminante a giugno 2024 rispetto al 2022), questa percentuale è cresciuta di ben 4,8 punti, un incremento decisamente superiore a quello registrato per la frutta in generale (+0,6 punti). Anche la frequenza di acquisto delle banane è aumentata del 6%, raggiungendo una media di 19 acquisti all’anno, in linea con l'incremento osservato per la frutta in generale (+8%).

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Atto di acquisto: banane meglio della frutta in generale
Analizzando la spesa e i quantitativi medi per singolo acquisto, la situazione continua a essere favorevole per la categoria delle banane, con un incremento del 4% nella spesa e una diminuzione del 7% nei quantitativi, a fronte di un calo dell'1% nella spesa e del 19% nei quantitativi per la frutta in generale. Nel periodo considerato, emerge un consumatore ancora cauto, che riduce le quantità acquistate e orienta le proprie scelte verso frutta più adatta a un acquisto programmato.

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Indicatori di acquisto per canale: anche per le banane sempre più Gdo
L'analisi dei diversi canali di acquisto conferma una tendenza già osservata in altre categorie: i consumatori preferiscono i negozi a libero servizio di medie e grandi dimensioni, a discapito delle superfici più piccole e dei canali tradizionali. Questa preferenza si riflette chiaramente sia nella quota di famiglie acquirenti sia nella frequenza di acquisto, che risultano in forte crescita per ipermercati, supermercati e discount, mentre registrano un netto calo per superette, fruttivendoli e mercati.

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Canali di acquisto: ipermercati, supermercati e discount si contendono le vendite di banane
La situazione osservata si riflette anche nella quota di mercato dei vari canali di vendita: i supermercati ormai assorbono oltre la metà dei volumi acquistati (53,8%), registrando la crescita più significativa (+4,5 punti). Seguono i discount, con una quota del 20,5% (+3,3 punti), e gli ipermercati, che raggiungono il 10,4% (+1 punto). In tutti e tre i casi, la quota delle banane supera quella della frutta in generale. Al contrario, nei negozi a libero servizio, dai fruttivendoli e nei mercati, la quota di vendite è minima, inferiore a quella della frutta e in netto calo. 

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Latitudine: il consumo di banane è più alto nel Nord e solo in queste aree cresce
Anche la latitudine lungo lo Stivale sembra influenzare le scelte di acquisto. Il Nord Ovest e il Nord Est registrano gli acquisti medi più alti, con rispettivamente 20 e 19,4 chili all’anno per famiglia, seguiti dal Centro con 18,5 chili. Il Sud, invece, si colloca all'ultimo posto, e a distanza, con un acquisto medio di soli 13,3 chili. Inoltre, mentre al Nord il trend è positivo, al Centro-Sud si osserva una flessione.

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Fasce di età: i giovani si allontanano dalle banane
Concludiamo con uno sguardo alle fasce di età, dove emerge una tendenza già osservata per altri prodotti ortofrutticoli: il consumo medio è più elevato nelle fasce di età più avanzate. Inoltre, il trend è in calo in quasi tutte le fasce, ad eccezione degli over 65, che registrano un incremento dell'8%. (gc)

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