Agricoltura sotto attacco: 770mila aziende italiane a rischio per il taglio alla PAC

Gesmundo (Coldiretti): "Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose"

Agricoltura sotto attacco: 770mila aziende italiane a rischio per il taglio alla PAC

All’Assemblea Nazionale di Coldiretti, che si è svolta ieri a Roma al Teatro Eliseo, si è acceso il confronto sul futuro della PAC e delle risorse europee per l’agricoltura. Da Coldiretti sono arrivate critiche roventi all’operato della Commissione guidata da Ursula von der Leyen, accusata di voler sacrificare l’agricoltura per finanziare il riarmo e nuove priorità politiche. “Con la proposta al ribasso della Commissione, l’agricoltura italiana ed europea subisce un colpo durissimo: si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori, della dignità dei produttori”, ha detto in apertura il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo. 

Secondo Coldiretti, la scelta di far confluire le risorse agricole in un fondo unico con la politica di coesione – come previsto dal nuovo modello di bilancio UE – rischia di diluire i fondi per l’agricoltura, rendendo più semplice sottrarli al settore per destinarli ad altre voci di spesa, come la difesa. “La logica opaca e tecnocratica della Commissione ha ridotto l’agricoltura a moneta di scambio, scavalcando il Parlamento europeo e ignorando i commissari competenti. Dietro la retorica della transizione si nasconde la volontà di concentrare risorse sul riarmo, smantellando la PAC e condannando le imprese agricole alla marginalità”, ha aggiunto Gesmundo. 

Un cambio di paradigma che per Coldiretti significherebbe aumentare le importazioni, esporre il mercato alimentare europeo alle fluttuazioni globali e mettere a rischio la sicurezza alimentare dei cittadini. 

Ettore Prandini, presidente Coldiretti

770mila aziende italiane a rischio: i numeri del taglio 
Secondo i dati elaborati da Coldiretti su base Agea, saranno oltre 770mila le aziende agricole italiane colpite dal taglio della PAC 2028-2034, con il passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione. La riforma della Commissione UE, infatti, prevede un taglio del 20% al budget agricolo, con un passaggio dai 386 miliardi attuali ai 302 miliardi previsti, riducendo il peso dell’agricoltura dal 30-35% al 14% del bilancio europeo. 

“Un colpo mortale per un settore che in Italia vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone”, ha denunciato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. “Togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo mette a rischio la sicurezza alimentare e la pace in Europa. In un contesto segnato da guerre e tensioni globali, servono investimenti sul cibo, non carri armati. Mentre Cina e Stati Uniti investono singolarmente 1.400 miliardi in agricoltura, l’Europa taglia la PAC. Non ci rassegniamo: la nostra mobilitazione sarà permanente per difendere l’agricoltura europea dai tecnocrati che vogliono spegnerla”, ha aggiunto Prandini.

La platea dell’Assemblea, composta da agricoltori provenienti da tutta Italia, ha accolto con un lungo applauso l’appello della Coldiretti, che ha già annunciato nuove iniziative per proseguire la mobilitazione nei prossimi mesi.

Il messaggio è chiaro: la difesa della PAC e della sovranità alimentare europea resta una priorità per il mondo agricolo, che chiede trasparenza, certezze sui finanziamenti e un confronto diretto con le istituzioni comunitarie. La sfida è aperta e il negoziato sulla riforma del bilancio UE entrerà ora nel vivo, con l’Italia pronta a giocare un ruolo da protagonista. (aa)

Foto apertura: Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti

Fonte: Coldiretti