Agricoltura, scontro sul bilancio UE: Fitto difende il piano, Lollobrigida e Coldiretti lo bocciano

Il vicepresidente della Commissione: “Risorse del primo pilastro garantite”

Agricoltura, scontro sul bilancio UE: Fitto difende il piano, Lollobrigida e Coldiretti lo bocciano

All’Assemblea Nazionale di Coldiretti, che si è svolta ieri a Roma, si è acceso il dibattito sul futuro della PAC e delle risorse europee per l’agricoltura. L’associazione ha rivolto critiche esplicite all’operato della Commissione guidata da Ursula von der Leyen, sottolineando i rischi per il settore agricolo italiano.
Sul piano politico, anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso forti perplessità sulla proposta europea, pur riconoscendo il lavoro svolto dal vicepresidente della Commissione UE Raffaele Fitto, presente all’incontro.
Proprio Fitto ha chiarito che le risorse del primo pilastro della PAC – quello relativo agli aiuti diretti – sono rimaste invariate, mentre il secondo pilastro, legato allo sviluppo rurale, rientra ora in un più ampio fondo di coesione, con importi ancora da definire. La gestione di queste risorse, ha ribadito Fitto, richiederà un lavoro sinergico tra Commissione, Stati membri e Regioni, in funzione delle esigenze dei singoli territori.
Non si è trattato di uno scontro frontale, ma di un confronto aperto che proseguirà nei prossimi mesi, in attesa di capire come evolveranno le scelte europee e il negoziato con i governi nazionali.

Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione UE

Fitto: “Nessun taglio, ma una nuova architettura di bilancio”
“Non c’è stata la salvaguardia dell’80% delle risorse per l’agricoltura, ma è stata garantita la dotazione del primo pilastro con 294 miliardi di euro già assegnati. Esiste uno spazio ampio, nella parte restante ancora da definire nei piani nazionali e regionali, per costruire – insieme al governo e alle Regioni – la parte relativa allo sviluppo rurale, integrandola con altri ambiti infrastrutturali e di crescita. Questa è la sfida che abbiamo di fronte”, ha spiegato Fitto.
Un messaggio che stride con quanto sostenuto da Coldiretti e dal ministro Lollobrigida, che hanno ribadito la loro preoccupazione per un modello considerato troppo incerto e pericoloso per il settore agricolo italiano.
Fitto: “Semplificazione e flessibilità per un bilancio più moderno”
Nel corso del suo intervento, Fitto ha sottolineato che la nuova impostazione europea punta su semplificazione, flessibilità e qualità della spesa.
Uno dei nodi chiave è il “single plan”, il piano unico europeo già votato dal Parlamento UE, che dovrebbe garantire maggiore snellimento burocratico e adattabilità alle esigenze dei singoli Paesi.
“I bilanci pluriennali UE oggi non possono più essere rigidi per sette anni, in un contesto globale che cambia rapidamente. La flessibilità è fondamentale”, ha dichiarato Fitto.

Politica di coesione e PAC: sinergia su cinque priorità
Nel quadro della revisione della politica di coesione, Fitto ha annunciato l’introduzione di cinque nuove priorità: competitività, energia, acqua, casa e difesa.
“Queste priorità, applicabili su base volontaria dagli Stati membri, permetteranno di integrare le politiche agricole con gli investimenti nelle infrastrutture idriche e negli altri comparti strategici per i territori”, ha spiegato.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura

Lollobrigida: “Proposta UE insoddisfacente, il fondo unico non è tollerabile”
Netta la replica del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha giudicato la proposta europea “insoddisfacente”, parlando di un passo indietro rispetto ai principi dei trattati fondativi dell’UE.
“La PAC doveva garantire non un privilegio, ma una quota certa e protetta di finanziamenti all’agricoltura, per assicurare sicurezza alimentare e tutela ambientale. Fare il contrario significa indebolire l’Europa”, ha detto Lollobrigida ai microfoni di Agricolae.
Il ministro ha ringraziato Fitto per il lavoro svolto, pur precisando:
“È stato ottenuto solo un risultato parziale: una parte delle risorse agricole è garantita, ma resta un’indeterminatezza sui fondi che per noi è inaccettabile. Non possiamo accettare un fondo unico indistinto: non è né utile né tollerabile”.

L’Italia guida un fronte di 17 Paesi
Lollobrigida ha ricordato come l’Italia si sia già mossa per costruire un fronte comune con altri Stati membri:
“Abbiamo predisposto un documento condiviso da 17 nazioni, sottoscritto nei mesi scorsi, per chiedere alla Commissione di rivedere la proposta. È necessario che gli Stati tornino ad avere un ruolo centrale, rappresentando la volontà popolare. Non ha senso che la Commissione vada in una direzione diversa”. (bf)